Prima conferenza stagionale per Mazzarri:" Non mi pongo limiti, la squadra non dovrà mollare mai"

Walter Mazzarri ha parlato alla prima conferenza stampa stagionale da Pinzolo. Tanti i temi affrontati con i giornalisti. Il tecnico toscano è apparso carico e fiducioso nel nuovo cammino intrapreso. Non si sbilancia sul mercato che verrà ma parla degli inserimenti di Vidic e Dodò già con i gruppo. L'obiettivo è vedere una squadra che lotta per tutti i 90 minuti, che abbia anima e cuore già dal preliminare di Europa League. E sul nuovo capitano azzarda un nome: Ranocchia.

Prima conferenza stagionale per Mazzarri:" Non mi pongo limiti, la squadra non dovrà mollare mai"
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Di Arianna Folgosi

Alle 12:30 Walter Mazzarri ha incontrato i giornalisti al Paladolomiti di Pinzolo per la prima conferenza stampa della stagione. Dopo un primo allenamento mattutino, al quale seguirà un secondo nel pomeriggio, il tecnico toscano ha esposto in sala stampa i propositi per il nuovo anno.

È apparso riposato, sereno e quanto mai galvanizzato da quella che lui stesso defnisce “una seconda giovinezza”.

“Mi verrebbe da dire che questa è una seconda giovinezza, come il primo giorno in cui ho iniziato ad allenare. Parlo di sensazioni. Sono carico, voglioso, con la società c’è stata molta chiarezza e stima reciproca e questo mi ha dato più forza. I tifosi ci hanno accolto bene e questa è una carica ulteriore. I ragazzi li ho visti motivati, ci sono assolutamente i presupposti per far bene.”

Indubbiamente carico grazie anche alla calorosa accoglienza che il tifo nerazzurro ha voluto riservare a lui personalmente: “Ho sempre rispettato l’opinione dei tifosi, hanno sempre ragione. Non ci sono mai stati grossi problemi ma se le risposte sono queste è chiaro che danno ulteriore stimolo e ti fanno sentire a tuo agio.”

Archiviata la passata stagione e approdati, pur tra varie difficoltà, in Europa League è chiaro aspettarsi un’ulteriore passo in avanti raggiunto l’obiettivo di competitività a livello nazionale. Anche a riguardo Mazzarri ha le idee piuttosto chiare e parla non tanto di obiettivi quanto di propositi e lavoro da svolgere, inneggiando soprattutto al lavoro di squadra.

“Non mi accontento mai, voglio far sentire i miei giocatori al primo posto, affrontare le partite con animo battagliero. Le mie squadre hanno sempre un’anima ecco, quest’anno voglio vederla di più. Mi sento più sicuro ora riguardo quello che voglio proporre. Ho deciso di allungare il contratto perché ho avvertito fiducia. Sono d’accordo sul progetto che stiamo iniziando da ora e penso di essere la persona giusta per portarlo avanti, partendo da buone basi.”

E ancora: “I valori tecnici non bastano, con l’organizzazione si può sopperire ad eventuali gap. Se facciamo le cose meglio degli altri, se viaggiamo insieme per lo stesso risultato, possiamo fare anche meglio di quelli che sono considerati i nostri valori tecnici. Il calcio va in questa direzione, pensate a squadre come Cile e Costa Rica al Mondiale, hanno messo in difficoltà squadre con valori tecnici superiori.”

A Pinzolo non è presente l’intera squadra complice il Mondiale ma ci sono Vidic e Dodò tra i nuovi arrivati. Il primo non ha mai giocato a tre, il secondo potrebbe essere l’acquisto ideale per la difesa a quattro.

“Mi mancano tanti giocatori che devono tornare dai Mondiali, Vidic è l’unico acquisto a parte Dodò ad allenarsi qui. Per lui ho iniziato con la difesa a tre per fargli capire i miei concetti e le mie intenzioni. Voglio che il ragazzo assorba i miei concetti poi quando ci saranno tutti lavorerò sulla difesa a quattro. Lui è esperto, non penso ci metterà molto a capire la difesa a tre. Dodò è giovane, credo in lui. Se non cambio modulo sarà uno dei quattro esterni che si alterneranno tra i vari tornei. Farà molto comodo a prescindere dal modulo.”

Il primo impegno in Europa League è vicino e di certo l’approdo alla competizione europea ha imposto una diversa preparazione alla squadra.

“Siamo partiti presto per preparare al meglio il preliminare, per dare una base tattica importante senza perdere rapidità. Si rischia di avere giocatori ancora imballati, quindi siamo stati attenti per il preritiro e per il ritiro dove ci sarà un lavoro molto leggero, con la palla e la rapidità strada facendo arriveranno con la giusta condizione psico-fisica all’appuntamento. Avrei voluto il gruppo per intero oggi ma c’è il Mondiale. Io e il preparatore sappiamo già cosa dovranno fare. Dovremmo certamente capire chi è già idoneo a giocare e tenere pronti quelli che ci sono già.”

MERCATO “Parlo solo di chi è già qui. Degli altri preferisco non parlare perché non sono nostri. Le idee sono quelle della società con la quale mi relaziono, poi saranno loro a dirvi. Thohir ha parlato in certi termini sotto certi aspetti. Tifosi e azionisti mi hanno chiesto di vedere quest’anno una squadra che lotta e non molla mai. Questo è il primo punto, lavorerò molto su quest’aspetto, oltre la qualità. Poi si può solo migliorare. Rolando è sicuramente gradito al tecnico. L’anno scorso ha fatto una grande annata, se tornasse sarei felice. Nelle mie squadre è più facile trovare più giocatori che fanno gol, magari centrocampisti ed esterni. Ci sono tante squadre con elementi che non danno punti di riferimento come Hernanes e Kovacic con Icardi. Hernanes alla Lazio ha fatto 12 gol, se in condizione può essere importante. Anche Kovacic se avrà fiducia potrà fare dei gol in un’annata intera. Non voglio che si pensi che senza attaccanti non si segni.”

“Il numero della rosa sarà importante, non dovranno esserci esuberi. È un discorso in evoluzione vedendo anche chi arriverà e chi se ne andrà. È presto per dirlo ora, a fine mercato risponderò con maggiore precisione. Sarò soddisfatto se la società riuscirà a fare il meglio in base a certi parametri da cui siamo partiti.”

OBIETTIVI “La chiarezza è data dal progetto. Non mi pongo limiti, in società sanno che se fai le cose bene, se si vede che i valori tecnici inziali vengono cambiati dall’organizzazione è un bene, e con la società abbiamo condiviso questa visione. Spesso si dice che non si è giocato bene perché non è arrivato il risultato. Però in alcuni pareggi si son tirati tanti corner e presi pali e traverse, quindi è stato indubbiamente prodotto calcio. Ma l’Inter alla fine contro alcune squadre deve vincere quindi sembra che sia mancato il gioco. Non sarei comunque così negativo nel valutare la scorsa stagione. I ragazzi ora sanno cosa voglio, quindi penso si possa migliorare. Ma soprattutto nei 90 minuti vorrei una squadra che se la gioca sempre, lottando anche quado il risultato non è a favore. È stato un anno anomalo e nonostante ciò siamo tornati ad avere la visibilità che meritiamo, tornando a far circolare in Europa il nome del club. Ora comincia una nuova era che andrà valutata in modo diverso.”

Ora che Zanetti ha lasciato il campo c’è da sciogliere il nodo nuovo capitano. Mazzarri ha le idee chiare anche in questo caso: “Colui che dimostrerà di essere più professionale, i requisiti sono tanti. Per me Ranocchia è il più adatto, perché ha le caratteristiche per prendersi questa responsabilità. Poi starà a lui dimostrare di meritarlo.”