Diverse critiche hanno costellato il percorso in nerazzurro di Walter Mazzarri. La scorsa stagione ha fatto storcere il naso a molti, non tanto per il piazzamento finale, in parte prevedibile, quanto per lo spettacolo offerto in campo. Difficilmente l'Inter ha convinto, sul piano del gioco. L'arrivo di Thohir ha rivoluzionato l'aspetto societario, ma anche l'approccio al mercato. La prima vera stagione del tycoon deve coincidere con un salto di qualità, di risultati, sì, ma anche estetico. Il pubblico deve appassionarsi a un undici in grado di trasmettere grinta, attaccamento, buone idee. 

Mazzarri sa che questo è l'anno zero e i primi sussurri, seguiti al pari incolore di Torino, hanno confermato questa tesi. La svolta è attesa, a breve. Il tecnico non si spaventa e alza ulteriormente l'asticella. Presente al Polo di Riccagioia, per il terzo anno del Corso di Laurea in Vitivinicoltura ed Enologia dell'Università degli Studi di Milano, ha così parlato di presente e futuro "Il nostro è un progetto che va avanti nel tempo. E’ iniziato un nuovo ciclo, e nessuno ha sottolineato che stiamo giocando con 4 giovani. Proprio come accaduto al Barcellona, anche noi torneremo a vincere".

"Ho pagato in carriera per i miei limiti di comunicatore. Quando ero alla Reggina mi voleva una grande squadra, ma i dirigenti hanno detto: “No, è scontroso con le tv”. Altri meno bravi sono arrivati prima di me. Da allora sono migliorato, e ho ancora dei margini". 

Un'Inter diversa da quella post Calciopoli, infarcita di stelle, ricca, vincente. Un'Inter costretta a poggiare su altri punti cardine. I campioni vanno costruiti in casa. La garanzia per il futuro è la presenza in rosa di giovani dal talento evidente, come Icardi e Kovacic. L'obiettivo, anche economico, è il ritorno in Champions. Completato l'approdo in Europa, ora la seconda Coppa per importanza deve essere vetrina importante, teatro da non sottovalutare "Il valore del parco-giocatori dell’Inter oggi è diverso rispetto al passato. Quindi bisogna trovare la qualità attraverso il lavoro. Non fai la grande squadra solo con i grandi ingaggi. Io bollito? Quando lo sarò, smetterò subito. Invece, sono supercarico, più carico dell’esordio in A. Champions subito? Al Napoli ho dimostrato di saper portare avanti un progetto. La mia speranza è di arrivare subito alla Champions"