L'Inter si appresta ad esordire in Europa League questa sera a Kiev contro il Dnipro

Città magica per il neroazzurri: fu proprio qui che l'Inter si rese conto di quanta forza aveva e di quanto poteva andare lontano se solo ci avesse provato. Degli undici in campo ora non c'è più nessuno e nemmeno l'artefice di quella spettacolare rimonta, l'Inter battè la Dinamo Kiev 2-1 negli ultimi minuti, ora siede più sulla panchina neroazzurra. 

Eppure José Mourinho ricorda bene quella notte piena di emozioni, come racconta a La Gazzetta dello Sport"Non dimenticherò mai quelle facce tristi durante l’intervallo. Allora presi a calci a tutto quello che avevo davanti e ho detto che, dopo la sconfitta, non avrei voluto vedere bambini che piangevano. Ho urlato: “Se proprio deve succedere, voglio che perdiamo dopo aver dato tutto. Voglio coraggio e non facce di merda”. Poi abbiamo parlato di tattica e ci siamo preparati a giocare prima con tre e poi con due difensori. Ricordo le loro facce quando ho spiegato come giocare a due dietro. Pensavano: “Questo è pazzo…”. Era un girone durissimo. Venivamo da tre pari: uno a San Siro con il Barcellona, uno a Kazan, un altro ancora a Milano con la Dinamo. E a 4’ dalla fine, a Kiev, avevamo bisogno di segnare non uno ma due gol per non essere eliminati. Incredibile".

Oggi le cose sono diverse, l'Inter è guidata da Mazzarri e si appresta ad esordire in una competizione che vuole giocarsi fino in fondo, Mourinho però è rimasto lo stesso e augura il meglio alla sua ex squadra: "Quel match in cui abbiamo gettato in campo tutto e tutte le punte ha segnato la svolta della nostra stagione, non solo per la qualificazione. Se può succedere lo stesso alla squadra di Mazzarri dopo il 7-0 al Sassuolo giocato in modo spregiudicato? Non ho visto il match, però 7 gol sono proprio tanti. Da risultati pazzi come questi arrivano motivazioni e fiducia incredibili. Speriamo in un’Inter forte e vincente". 

E, tra i tanti ricordi, per Mourinho c'è anche l'occasione di esprimere un diseiderio: "Voglio giocare a San Siro contro l’Inter nella prossima Champions".

Che dire Mister, lo desideriamo tanto anche noi!

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Chiara Bertoldo
Aspirante giornalista sportiva. Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori. ( Pier Paolo Pasolini )