Non fossero arrivati i tre punti si parlerebbe di un'Inter in crisi di gioco e risultati. La vittoria porta euforia e fiducia sempre, a prescindere dal comportamento tattico degli 11 giocatori in campo. E allora tutto bene? Nemmeno per sogno, perché di fronte agli uomini di Mazzarri si é opposta un'ottima Atalanta, quadrata, forte e pericolosa sulle corsie, in particolare con Dramé. I numeri e le statistiche non vanno mai sottovalutati e gli orobici lo sanno bene.

Dopo la trasferta incolore di Palermo, in casa nerazzurra si pensa alla rinascita sportiva di Fredy Guarin. In questo caso la mossa sembra corretta, perché, tolte le solite amnesie con la palla in uscita, l'impegno del colombiano é apprezzato dal pubblico di San Siro. L'errore che si ripete é quello dell'approccio alla partita, o se vogliamo, manca ancora la giusta mentalità. I nerazzurri di Bergamo controllano il possesso palla e rubano la scena. Dovrebbe essere l'Inter a fare la partita, ma i padroni di casa preferiscono contenere e ripartire, con Palacio ad allungare la squadra. Detto ciò le occasioni migliori sono dell'Inter, che sbaglia persino un rigore e colpisce due pali.

É Osvaldo a togliere le castagne dal fuoco, con un gesto tecnico molto rock 'n roll. L'inerzia della partita non cambia, ma Hernanes sceglie il momento migliore per timbrare il cartellino: 2-0. Dal punto di vista della prestazione Colantuono applaude i suoi, ma le giocate individuali dei campioni interisti decidono il match. Contavano solo i tre punti e questi sono arrivati.