Ancora una volta non sarà mister Mazzarri a rispondere alle domande dei giornalisti presenti nella sala stampa del centro sportivo Angelo Moratti: tocca ad Andrea Ranocchia. Come per la sfida contro il Palermo infatti dove a parlare fu Vidic (nuovo leader della difesa nerazzurra), così per la vigilia contro il Cagliari, a esporsi è stavolta il Capitano.

Subito una domanda sugli avversari di domani (ore 15, allo stadio Giuseppe Meazza Inter-Cagliari) e sulla loro guida, Zdeněk Zeman. “Una partita difficile, come tutte; il campionato è per ora molto equilibrato. Le squadre di Zeman ci mettono un po' a entrare in forma, mentre noi stiamo bene e lo stiamo dimostrando. Adesso dobbiamo continuare così. Sarà dura comunque domani perché davanti hanno molta qualità". Dell’allenatore cecoslovacco teme quindi il fatto che siano in tanti ad attaccare e ammette che non sarà facile tenere il ritmo. La squadra ha comunque svolto un lavoro di scarico e nell’allenamento di oggi ci sarà la rifinitura per preparare la gara al meglio.

L’importanza di Medel? “Dal mio punto di vista la fase difensiva parte dall'attacco, quindi credo che se tutti corrono dando una mano per tutti i 90' sarà più facile. Che sia Medel o M'Vila, sono tutti importanti. E se la squadra non prende gol il merito è di tutti”.

Una battuta poi sul comportamento di Mazzarri dopo che è stata citata la parola "scudetto": “Le ha dato la multa?” Ranocchia sorride e risponde che adesso è giusto pensare solo alle prossime gare, lavorando ogni giorno per dare sempre il massimo e vincere. Nessuno nell’Inter lavora per non vincere: ecco il motto della squadra nerazzurra.

Si parla anche del momento non felicissimo di Hernanes. “Non c'è nessun intoccabile tra noi e molto dipende dalla forma fisica. Il Profeta ha chiuso la partita contro l'Atalanta e ci ha reso tranquilli. Ma il bello di avere una squadra competitiva è che tutti possono ambire alla maglia da titolare. Non ci deve essere nessun problema quando le cose non vanno bene. Dobbiamo entrare nella mentalità che tutti sono importanti”.

Parlando della lotta scudetto, Ranocchia ammette quanto a fare la differenza per giocarsela fino in fondo, sia la continuità. Essendo all’inizio ed essendo passate solo quattro giornate, non si può ancora fare una classifica della favorite secondo lui. La Juventus sicuramente parte da una posizione avanzata, ma l’Inter ha fame. Ci sono anche tanti ragazzi nuovi che devono capire bene ancora i meccanismi, la strada è lunghissima.

Viene poi chiesto quanto sia importante la convocazione di Conte per il capitano nerazzurro. “La Nazionale è una conseguenza di quanto faccio con l'Inter, perché Conte premia solo chi merita”.

In cosa è cambiato Mazzarri rispetto all’anno scorso? Ranocchia spiega quanto l’anno scorso sia stato un anno particolare a causa del cambiamento societario e di presidenza e quanto anche il Mister ha avuto bisogno di un anno per immedesimarsi. Quest’anno si sta lavorando molto bene per fare capire al meglio alla squadra tutti i meccanismi, soprattutto nella fase difensiva. A testimonianza del lavoro del tecnico livornese e della sua carica c’è un solo gol preso in quattro gare.

Poi una domanda specifica per un difensore: quali sono nell’Inter gli attaccanti più difficili da marcare? “Tutti direi! Ma l'intera squadra è molto equilibrata, sia per qualità che per quantità. Fortunatamente giocano con me”.

Il periodo difficile del capitano nerazzurro avrebbe potuto incidere la crescita, ma lui ora si sente bene e, dopo quattro anni, pronto per vincere qualcosa di importante e alzare dei trofei con questa maglia. Manca anche poco al rinnovo, che arriverà in una decina di giorni dopo aver sistemato le ultime pratiche burocratiche. Afferma anche di esser pronto a firmarne altri di contratti, convinto di voler finire la sua carriera all’Inter.

Il momento no del Napoli potrebbe aprire la strada per il terzo posto. “Non firmo per il terzo posto, ma solo per vincere contro tutti e per fare il massimo. Credo comunque sia prematuro dire che il Napoli sia in difficoltà e la mia storia lo conferma. Cambia tutto velocemente nel calcio”.

Un’ultima domanda infine su quanto sia importante ora per Ranocchia indossare la fascia di capitano e quanta sicurezza questo ruolo gli può trasmettere. “Non posso negarlo, mi ha responsabilizzato tanto. E' tanti anni che sono qui e la fascia non mi pesa, anzi, mi crea orgoglio. Faccio il capitano da poco, mi sto adattando e devo pensare anche alle difficoltà generali, non solo alle mie. Dopo 4 anni passati con la maglia nerazzurra e dopo aver vissuto praticamente tutto nel mondo del calcio, dico che sono pronto per ricoprire questo ruolo. Posso migliorare ulteriormente da qui a fine carriera”.