Ogni squadra di qualità può vantare un numero 10, un campione in grado di risolvere da solo una partita con una giocata sopraffina e spesso decisiva. Confrontando il periodo romano e quello milanese odierno, il Profeta Hernanes pare essersi perso. Solo un gol (su punizione con l'Atalanta) e poche proiezioni offensive degne di nota.

Fermo restando che non possiamo accedere agli spogliatoi interisti per orecchiare e carpire alcuni segnali in chiave tattica, la posizione del centrocampista offensivo pare ambigua. Dalla libertà biancoceleste ai compiti senza palla con Mazzarri, fino alle deludenti cifre realizzative, questo é il quadro del brasiliano, un chiaroscuro più nero che azzurro.

La sosta per le Nazionali e l'infortunio di Kovacic arrivano forse al momento giusto per l'ex Lazio. Domenica sera tutto l'ambiente avrà bisogno di segnali incoraggianti.

In un momento delicato per mille motivi non si può prescindere dalla qualità dei singoli, anche una giocata estemporanea può fare bene in tempi di crisi. Il Profeta lo sa e proverà a tornare il giocatore ammirato precedentemente. Una stagione da salvare ma non ancora compromessa, una sfida che sembra impossibile: riportare le emozioni, le esultanze e i gol.