A San Siro, è un'altra di quelle serate che sanno di occasione da prendere al volo, un ennesimo esame in una serata di pioggia dove arriva il Verona, e se ad assistere c'è pure il capo che vien dall'altra parte del mondo, allora non si può davvero sbagliare. Eppure, l'Inter alla fine sbaglia eccome, facendosi prendere da un altro attacco di pareggite che fa uscire Mazzarri tra i fischi, ancora una volta.

In realtà, i nerazzurri giocano, e lo fanno pure bene, a parte qualche brivido superlfluo regalato come da copione dalla "pazza" cordata Mazzarriana, i brividi che brutalmente si trasformano in fantasmi con una difesa che come spesso capita traballa oltremodo. Il primo spavento, l'Inter se lo prende dopo appena dieci minuti, quando Toni si fionda sulla sponda di Christopoudopoulos e gira in rete un pallone che gette nello sconforto San Siro e nella bolgia dei fischi la squadra. Niente paura, non è questa la morte che attende l'Inter, dato che fortuna vuole che l'Inter ringrazi con piacere Mauro Icardi, ed il solito immenso Handanovic.

Minuto 18', Maurito fa la fotocopia del gol di Toni, la torre la fa Palacio, con il puntero nerazzurro che fa secco Rafael da distanza ravvicinata. è 1-1 e da questo momento in poi è solo Inter, che rischia di ribaltarla già nel primo tempo, prima con una bordata di Kuzmanovic che si stampa sul palo proprio come un cross di Palacio che si trasforma in tiro scheggiando un legno per un altro sussulto nel freddo di San Siro. Ci prova anche Vidic sugli sviluppi di un calcio d'angolo impattando di testa una palla sulla quale Rafael è bravo a intervenire. Un giro d'orologio dopo i 45' e si va negli spogliatoi su un 1-1 che all'Inter potrebbe anche andare stretto.

Nel seconda metà di gara, i nerazzurri scendono in campo con la volontà di colpire e affondare gli scaligeri, ed è il solito Icardi che in avvio di ripresa si apposta sul secondo palo mettendo la zampata su un traversone dalla destra, trovando un gol di rapina da attaccante vero. Dopo il gol, nel proprio miglior momento, i meneghini fanno harakiri. Minuto 51', Medel, già ammonito, respinge col braccio un tiro di Gomez dall'interno dell'area di rigore, per Rocchi è massima punizione e cartellino rosso per il giocatore cileno. Dal dischetto va Toni, ma il numero uno nerazzurro è monmentale ed intuisce tutto respingendo la palla del 2-2. Il secondo tempo continua con l'Inter che per forza di cose deve abbassare il ritmo. Kovacic esce per far posto a Krhin, il Verona prende coraggio e si butta in avanti, San Siro inizia il lungo, eterno, countdown.

Gli incubi dell'Inter diventano realtà al minuto 89' con Saviola che con un sontuoso colpo di tacco serve Nico Lopez che di destro non sbaglia e fissa il risultato sul definitivo 2-2. Per l'Inter è un altro boccone amaro, un'altra delle famose promesse non mantenute, per Mazzarri è un ennesimo attestato di fiducia stracciatogli davanti al viso dai propri tifosi, ormai eausti di vedere la loro Inter faticare e guadagnar poco o nulla.

L'Inter non c'è ancora, soprattutto in difesa, dove balenano agli occhi le difficoltà di Vidic e non solo, e come se non bastasse, mancano come non mai i gol di quel Rodrigo Palacio lontano parente del "trenza" della scorsa stagione. Non ci siamo ancora, Inter bocciata, almeno per adesso.