L'eredità sportiva lasciata dalla famiglia Moratti al presidente Thohir andrebbe scissa dai discorsi economici e amministrativi. L'Inter ha finito i denari e quelli spesi sono serviti a operazioni di base fondamentali, come la copertura del debito, finanziamento del marchio e di Inter Media. Il prestito erogato dalle banche per un totale di circa 230 milioni va esaurendosi, preannunciando tempi non semplici per la società nerazzurra. Come risollevare una situazione di stagnazione economica? Tante le strade e, come spesso accade, poche finora le certezze.

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, nell'ultimo incontro milanese tra Moratti e Thohir si é naturalmente affrontato il tema economico, vero punto focale del mondo interista. La via della ricapitalizzazione, proposta dal tycoon indonesiano all' ex presidente pare essere stata respinta con un "No, grazie", soprattutto in virtù di un 30% di quote che allontanano le rispettive strategie societarie.

Difficile l'ipotesi di una iniezione di denaro fresco dalle singole tasche dei due imprenditori. E allora ecco tornare in auge la possibilità dell'entrata di un nuovo socio. Niente di traumatico nell'ottica dell'equilibrio del 70% e del 30%, una prospettiva diversa e forse utile. In assenza di cash tutte le possibilità vanno analizzate con cura, senza dare niente per scontato.

La strada più impervia, ma da non scartare, rimane quella che porta alle cessioni illustri. Giocatori come Handanovic o Icardi, dopo un'altra stagione deludente, potrebbero soffrire di mal di pancia e salutare la ciurma.

Tante strade, pochi soldi, poche certezze. Il momento interista cala di umore come il termometro a Novembre. Arriveranno tempi migliori.