Ricordate quella splendida canzone popolare negli anni 80 dal titolo "Eye off the Tiger"? Ecco, questo potrebbe essere il motivo dominante nella testa dei nerazzurri, che domani sera, l'occhio della tigre, dovranno tirarlo fuori davvero, l'emozione del combattimento come cantavano i "Survivor", che dovrà arrivare a toccare l'apice proprio nella stracittadina.

Domani sera, quando non si potrà sbagliare, quando davanti al boato di un San Siro stracolmo, davanti al rullo dei tamburi ( che a proposito, dopo anni torneranno dentro gli stadi), Mancini rischierà in una sola notte di divenire un eroe, o, in caso di sconfitta, di restare "soltanto" un buon allenatore. Domani sera, quando parlare diverrà superfluo, davanti ai colori e alle emozioni di quell'appuntamento che veste a festa il Meazza. È il derby della "Madunina", come lo chiamano, a queste latitudini.

Sorride il Mancio in conferenza stampa, ascolta e risponde con garbo, come sempre del resto, anche adesso, che ha fatto ritorno alla Pinetina nel più delicato dei momenti, alla vigilia della più delicata delle partite. È sereno il marchigiano, che parla del primo derby della sua Inter-bis, con tutta la tranquillità che l'esperienza gli conferisce: "Ho grandi sensazioni riguardo al derby, ma ho bisogno di tempo per far rendere al massimo l'Inter. Mi aspetto di vedere una squadra vera in campo, anche nei momenti difficili. Inzaghi ha una grandissima opportunità, ma è giovane e dovrà sbagliare.
Intanto spero di vincere il derby, poi gli auguro il meglio in carriera". Non dimentica nessuno il Mancio, che ha parole al miele per Thohir: "Del presidente ho avuto una buonissima impressione, abbiamo parlato un po' ed è andata bene, avremo tempo per conoscerci meglio, ma lui ha grande passione per il calcio e per l'Inter". Parla anche di Kovacic Mancini, uno di quei giocatori sul quale si fondano i progetti di rinascita nerazzurri, uno dei pochi che ancora infiamma il Meazza, quando dispensa magia per la gioia di chi scommette su di lui: "Ha grandi qualità tecniche, ma è molto giovane. Non possiamo pretendere che risolva sempre lui le partite. Ha bisogno di tempo per diventare un un fuoriclasse e lo aiuterò in questo. Giocando lì deve fare tanti gol, facciamo affidamento su di lui. Deve avere come obiettivo la porta e giocherà un po' più avanzato".

Già, giocherà in un ruolo più avanzato il croato, che andrà a prendere posto sulla trequarti, ad inventare tra le linee, a saltare l'avversario, a creare superiorità numerica, prendendo posto nel rombo disegnato a centrocampo dal Mancio, accendendo la fantasia dei tifosi che da tempo aspettavano di vedere il Baby fenomeno giocare vicino la porta. Suggestioni a parte, l'Inter domani dovrebbe schierarsi con un 4-3-1-2, che vede Handanovic in porta, difesa con Dodò e Nagatomo sugli esterni, mentre al centro spazio a Juan Jesus e Ranocchia; a centrocampo dovrebbe rivedersi M'Vila, a sinistra andrà Kuzmanovic e a destra il ritorno di Guarin, giocatore da rivalutare ad ogni costo; sulla trequarti, Kovacic in appoggio alle due punte che saranno Palacio, ancora a secco di reti, e Icardi, a quota cinque centri in stagione.

San Siro scalpita, pronto ad emettere boati e verdetti, quelli che fanno la differenza. Tutto in una partita, tutto in una notte.

Il probabile undici nerazzurro:



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