"Dura solo un attimo la gloria". Lo dice un monumento del calcio nostrano, uno che ha sempre parlato poco e lavorato tanto, che ha origini contadine è passato glorioso. Lo dice Dino Zoff, che, due anni fa, prese questa frase, la mise per iscritto, e ne fece il titolo del suo primo libro. E se è vero che la grandezza sia così fugace, accade che puoi chiamarti Lukas Podolski, oppure Inter; accade che tu possa essere un ragazzone con origini polacche ma naturalizzato tedesco, con l'amore per il calcio ereditato da papà, e al primo mondiale disputato con la casacca della Germania, venga eletto miglior giovane del torneo.

Oggi però, le partite le guardi spesso e volentieri dalla panchina, che essendo quella dell'Emirates Stadium sarà anche prestigiosa, ma come fai ad accontentarti se sei ancora Lukas Podolski? Puoi chiamarti Inter ed avere una storia ed un blasone da far invidia ai club di mezzo mondo, puoi aver vinto tutto frantando record dopo record solo quattro anni fa.... Oggi, ti trovi all'undicesimo posto della bella Serie A, e la Champions League è un ricordo, lontano quanto basta.

L'Inter e Podolski. "Ma, se l'Inter cerca un esterno, e Podolski cerca una squadra?" Verrebbe da chiedersi.. Ed ecco che arriva la voce, a cavallo con l'ultimo sprint di campionato prima delle vacanze natalizie.  Podolski e l'Inter si cercano. Lo fanno a distanza, con segnali taciti ma non troppo. Ed ecco che assieme a quello di Alessio Cerci spunta il nome del fresco campione del mondo, in vista di Gennaio, in vista di un giro di boa dove Mancini sa che i nerazzurri dovranno decisamente cambiare passo, perché se la zona Champions pare già lontana, adesso anche la concorrenza per l'Europa League si è fatta agguerrita.

Proprio il tecnico Jesino Podolski lo desiderava già quando allenava il Galatasaray, e se Ausilio è volato a Londra, proprio dalle rive del Tamigi, arrivano le parole del tedesco, che esprime tutta la frustrazione provocatagli dalle tante panchine: "non dico che voglio andar via dall'Arsenal, o che cambierò squadra a Gennaio. Penso però alla mia situazione, e non può certo essere felice. È come se una qualsiasi persona non avesse alcuna possibilità di esercitare il proprio lavoro".

Il discorso è chiaro e lo diventa ancor di più quando al tedesco viene ricordato del pregresso interesse del Mancio: "è vero, il Galatasaray aveva manifestato interesse nei miei confronti, ma nessuna offerta è mai arrivata. A questo punto non resta altro che aspettare di vedere cosa accadrà a Gennaio".
Più chiaro di così...

In ogni caso, è fuor di dubbio che il tedesco sarebbe un colpo per questa Inter; Podolski è un giocatore completo, che ha sempre segnato tanto. Fisico prorompente, da "panzer" teutonico e gran velocità. Tiro micidiale ed in più dotato di una duttilità tale da permettergli di giocare a fianco di qualunque partner d'attacco. L'Inter resta in attesa, ma la soluzione, per arrivare al tedesco, pare essere sempre quella del prestito, del resto, il tempo delle vacche grasse è finito già da un pezzo.

Ce n'è poi un altro di tedesco, che nelle ultime ore viene accostato all'Inter, perché oltre all'attacco, dalle parti di Appiano l'emergenza riguarda un po' tutti i reparti. E allora spunta Schmelzer, terzino del Borussia Dortmund, che sarebbe entrato nelle mire Manciniane, qui, però, serviranno 5-6 milioni di euro, e si dovrà sbaragliare la concorrenza di Napoli e Spartak Mosca. Gennaio è alle porte e Thoir è alle strette. Mancini chiede rinforzi, i tifosi reclamano vittorie assaggiate e di nuovo agognate. E poi, c'è chi, sembra chiedere proprio l'Inter...