Una trasferta europea non particolarmente gradita, per momento, clima. L'Inter, affossata dalla sconfitta interna con l'Udinese, prepara la sfida con il Qarabag, valida per l'ultima giornata della prima fase della Uefa Europa League. Sulla carta, una partita con connotati di scarso rilievo. I nerazzurri navigano alla testa del raggruppamento, grazie al successo in inferiorità numerica con il Dnipro e attendono i sedicesimi per tornare a volgere attenzione e concentrazione alla Coppa. 

Quel che preoccupa è l'andamento negativo. Se l'approdo di Mancini ha certamente riportato entusiasmo e voglia di fare - vedi il primo tempo di San Siro - la situazione di classifica comincia a farsi preoccupante. Un successo con il Qarabag può numericamente contar poco, ma può invece garantire una spinta emotiva importante, in un momento in cui anche una goccia d'acqua può addolcire il cammino.

"Ci siamo trovati ad affrontare due tempi molto diversi, ma non credo si tratti di un problema di tenuta fisica. A fine gara ho parlato coi ragazzi dei loro errori. Non abbiamo fatto una bella partita, stiamo lentamente provando a migliorare la squadra". Questo il pensiero di Mancini sul recente K.O. 

Impossibile rapportare l'attuale rosa a quella del 2010, capace di dettar legge oltre i confini nazionali "La squadra attuale è composta da tanti giovani, sarà difficile essere campioni in questa stagione. Nel 2010 fu più facile vincere la Champions perché quella squadra era piena di campioni. Speriamo di raggiungere certi traguardi nelle prossime stagioni". 

Le qualità della squadra azera risiedono soprattutto nel comparto d'attacco  "Hanno attaccanti molto forti, non dobbiamo pensare di essere venuti qui solo per fare una visita. Mi aspetto una partita emozionante. Ha la possibilità di qualificarsi, daranno il massimo".

Diversi i giovani convocati. Manca invece per un attacco influenzale Vidic. Spazio quindi alla linea verde, con buona parte dei giocatori impiegati domenica a riposo in vista della sfida di Verona con il Chievo. Per quella gara Mancini punta a riavere non solo Dodò, ma anche il lungodegente Jonathan che nel frattempo ha ripreso ad allenarsi con i compagni. 

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Johnathan Scaffardi
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