Lukas Podolski alza la voce, lo fa attraverso il profilo twitter e cancella quanto asserito poche ore prima dal Mirror. Nessuno scontro con Arsene Wenger, nessuna fuga dall'allenamento. Il tedesco, alla seduta, non partecipa, perché impegnato con lo staff medico. Il mercato si colora di un nuovo episodio sull'asse Londra - Milano. L'Inter continua a inseguire il ventinovenne tedesco, ma non trova lo spiraglio per aggirare le richieste economiche dell'Arsenal.

Si lavora sulla base del prestito, ma i Gunners pretendono una buonuscita e l'ingaggio di Podolski è oltre i parametri nerazzurri. Mancini attende, pensieroso. Il 6 gennaio si avvicina e l'Inter, contro la Juve, prepara una veste antica, non è ancora ora di colpi di mercato. Per quelli serve una mano dall'estero, una presa di posizione forte, un'uscita di scena col punto esclamativo, non una retromarcia.

Podolski all'Arsenal è di troppo, non gioca e bussa alla porta di Wenger, ma da qui a pretendere la libera dipartita la strada è lunga, forse troppo, per l'Inter.

Le parole del calciatore: