Affrontare la Juve con rispetto, senza timore. Roberto Mancini prepara la gara contro i bianconeri testando varie soluzioni nell'undici iniziale. Chiara l'intenzione di non esagerare nel fornire un'impronta offensiva alla squadra, giocare, evitando disattenzioni fatali. Da qui la scelta di non rischiare dal primo minuto Podolski - Inter e Arsenal stanno chiudendo dopo lo scambio di contratti di ieri - lontano dalla forma migliore e ancora assente dagli allenamenti in gruppo, e di puntare su Fredy Guarin. Il colombiano, altalenante, resta sulla porta, possibile pedina per incamerare soldi freschi da investire altrove - Siviglia e Valencia osservano interessate - ed è chiamato al riscatto. La fisicità di Guarin garantisce prestanza in mediana e inserimento in zona gol. Da valutare la posizione, se in un tridente alle spalle di Icardi o nei tre di mezzo in un rombo, o ancora, sempre a centrocampo, alle spalle di due trequartisti.

Con Guarin in campo, esclusione possibile per uno tra Palacio e Hernanes. Entrambi giungono da un periodo non facile, fermati da problemi fisici e in precaria forma. Hernanes è favorito, perché porta qualità e può giocare ovunque. Palacio, rientrato, dopo i patemi alla caviglia, sul finire della settimana, rischia in caso di passaggio al 4-2-3-1. Mancini, nell'allenamento di ieri, si è affidato al Profeta al fianco di Kovacic in un inedito albero di natale, ma la sensazione è che si proceda alla conferma del 4-3-1-2, in attesa di avere giocatori al top per virare sulle preferenze del tecnico.

In difesa, assente Nagatomo, Campagnaro favorito a destra. Juan e Ranocchia, salvo sorprese, ancora al centro, a sinistra D'Ambrosio. Anche qui emerge l'esigenza di avere un quartetto solido, compatto. Dodò, acerbo in fase difensiva, non può essere della partita a Torino, in una gara di probabile sofferenza.

Questo il possibile undici: