Roberto Mancini si confida a Sport Mediaset, riassumendo scenari presenti e futuri del mondo nerazzurro. Il pari di Empoli blocca parzialmente la rincorsa al terzo posto, ultimo utile per la qualificazione alla prossima Champions. Gli investimenti di gennaio - Shaqiri e Podolski - richiedono una conferma a giugno e solo l'approdo nella massima competizione europea può evitare dolorose rinunce. Chiudere l'anno alle spalle di Juve e Roma, per poi tornare definitivamente in lotta per la vittoria dalla prossima stagione, quando è chiamato a consolidarsi il progetto avviato da Thohir. 

"Noi fra un altro anno dovremo tornare sui nostri livelli. Dobbiamo lottare per lo scudetto, prima però dobbiamo lottare per centrare la Champions League. Il mio addio? Uno ci rimane male quando l'Inter vince senza di te. Moratti ha continuato a vincere come ho fatto anche io. Alla fine è stata una cosa positiva per entrambi".

Lo 0-0 del Castellani lascia l'amaro in bocca per l'atteggiamento rinunciatario della squadra, soprattutto nella prima frazione di gioco. Un passo indietro a livello fisico e mentale "Mi aspettavo di più perché avevo segnali positivi, ma sono partite che capitano. Siamo consapevoli di aver giocato una brutta gara ma anche di aver ottenuto un punto e altre indicazioni positive da cui ripartire".

Mancini fissa i paletti da cui ripartire. Kovacic è il faro, la luce da cui dipende il gioco nerazzurro. Solo il croato sembra avere la personalità necessaria per allontanare i limiti della mediana attuale. Con Kovacic, Podolski e Shaqiri, due innesti di caratura internazionale. "Noi dobbiamo iniziare meglio l'azione e Kovacic ha le qualità per farlo, ma deve migliorare tutta la squadra".

"Io credo che le grandi squadre si facciano con i giocatori e noi non potevamo farne a meno. Cerci? Io sono contento che sia andato al Milan, era un giocatore nella lista di quelli che seguivamo. Questa è la verità".

Podolski o Shaqiri per l'Europa League? Mancini glissa "Sceglierò al momento, non sarà semplice perché entreranno in condizione. Poi bisogna vedere anche se arriverà qualcun altro. Se riuscissimo a metterne dentro due o tre sarebbe una cosa buona".

Davanti si riparte dal battibecco Icardi - Osvaldo, con quest'ultimo separato in casa e pronto all'addio. Come già nei giorni scorsi il tecnico chiude la porta, senza rilasciare dichiarazioni sull'argomento. (Su Icardi) "È importante che sia protagonista in campo. Le mie impressioni sono buone. È un ragazzo giovane, ma anche un grande realizzatore. Il suo sviluppo dipenderà da lui e se vuole diventare un grande centravanti deve lavorare molto".

"Io capisco tutte le situazioni e so che possono accadere. Non parlo di quello che è successo con Osvaldo, spero solo possa trovare la sistemazione giusta per lui. Non ho assolutamente nulla contro di lui".

Tra mercato e campionato le ultime note di Mancini. Il tecnico attende un rinfozo in mediana - Suarez, Lucas Leiva - ma si continuano a monitorare anche altri reparti - in attacco possibile un colpo se parte Osvaldo, dietro sempre viva la pista Rolando - prestando particolare attenzione alle occasioni di gennaio. 

"Io penso che bisogna lavorare e a volte purtroppo anche quando lavori bene devi metterci del tempo in più. Non si possono cambiare le cose in un attimo. Da ogni situazione bisogna vedere le cose positive e non abbatterci quando le cose vanno male. Sono sicuro che essendo il campionato ancora lungo avremo modo di raggiungere il terzo posto o di arrivare in Champions League da un'altra strada. Destro? Io l'ho visto crescere, so le sue qualità. Gioca in una big ed è difficile trovare sempre spazio in una squadra come la Roma".

"Aver ripreso il Milan è buono, ma noi vogliamo riprendere le terze in classifica e ci vorrà un po' più di tempo. Io alla Juventus? Non sono mai stato interpellato dalla Juve. Allegri sta facendo benissimo e loro sono una grande squadra. Sono i favoriti per il Campionato, ma anche la Roma avrà le sue chance. Totti? Se fossi rimasto alla Samp avrei continuato a giocare per diversi anni. Totti è straordinario ed è in grado di fare le cose che sta facendo"