Thohir sbarca a Milano e il week-end si preannuncia intenso. All'orizzonte scenari di mercato - si punta a chiudere per Brozovic - e spine societarie. Osvaldo e l'Inter si preparano allo scontro, la società fa causa al giocatore e Osvaldo risponde, preparando una difesa a suo dire efficace. Spine che si infilano in un ambiente finalmente propositivo. L'arrivo del croato - colpo a sorpresa di Ausilio, mentre le attenzioni dei media erano rivolte a Lucas Leiva e Mario Suarez - manda in fibrillazione il popolo nerazzurro, perché il prospetto è di talento e soprattutto in rampa di lancio, non al crepuscolo. L'esborso economico nel breve periodo è minimo e segue il percorso intrapreso per Podolski e Shaqiri. 

L'intento è chiaro, gettare le basi per conseguire un piazzamento importante a giugno, terza piazza per intenderci. Con la Champions arriverebbero soldi freschi e si potrebbe confermare quanto di buono creato in questi giorni. Ad aggiungersi a questo entrate attese dalle partenze di Mbaye, Kuzmanovic, Pereira. 

In caso di mancata qualificazione, alle porte un sacrificio, Guarin o Hernanes, o addirittura Icardi, per cui l'Inter punta al rinnovo, alzando l'offerta fin quasi alla soglia dei tre milioni. 

Discorsi lontani, per ora prospettive, aspettando la chiusura del campionato. Il mercato però ha tempi diversi e occorre gettare lo sguardo anche a quanto può accadere in estate. Si punta a giocatori completi, di caratura internazionale, per alzare il tasso tecnico/mentale dell'organico. Lavezzi è in rotta con il Psg, Blanc vuole la cessione e l'Inter è attenta. La Gazzetta dello Sport rilancia un nome altisonante, Yaya Touré. Il centrocampista del City non è più giovanissimo, 31 anni, ma è uno dei top assoluti nel ruolo. L'ingaggio è fuori portata e solo un forte ridimensionamento, con presa di posizione del calciatore in favore dell'Inter, può rendere l'operazione fattibile. Difficile, difficilissimo. 

Più realistico l'obiettivo Darmian. L'esterno granata ha svoltato nella scorsa stagione, conquistando l'azzurro. Ad oggi è uno dei migliori in Italia sul fronte esterni e l'Inter, proprio in quel reparto, necessita di innesti. L'esperimento Dodò è per ora fallito, Jonathan è corpo estraneo e Campagnaro è adattato. Ecco che agli ordini di Mancini restano solo D'Ambrosio e Nagatomo. Troppo poco. 

L'Inter accelera e la rotta appare giusta, ambiziosa.