Roberto Mancini si presenta alla stampa, alla vigilia della seconda di ritorno, in programma a Reggio Emilia contro il Sassuolo di Eusebio Di Francesco. L'obiettivo primario è riprendere la marcia interrotta malamente a San Siro con il Torino. Contro i granata uno stop inatteso, dopo le indicazioni positive delle ultime uscite, ora nessun passo falso è più concesso se si vuole puntare all'Europa. Non mancano le difficoltà, soprattutto nel reparto arretrato, ma le assenze non possono essere un alibi nella corsa nerazzurra. Dietro novità importanti e la speranza di qualche recupero di peso - vedi Ranocchia - ma l'Inter che si appresta a scendere in campo deve comunque essere in grado di imporre un progetto di gioco. 

"Abbiamo un po' di problemi coi difensori, molti infortunati in quel reparto. Ranocchia? Speriamo di recuperarlo. Se adesso inizia il ciclo? Il ciclo era già iniziato dal Torino, purtroppo è andata male. Bisogna migliorare le prestazioni, ci vuole un briciolo di fortuna. Il Sassuolo è squadra che gioca bene, sono tutti bravi tecnicamente e giovani, contro le grandi giocano al massimo e insomma vanno dati meriti a Di Francesco perché è una squadra che gioca a calcio. Quindi non sarà facile".

Si è discusso in questi giorni della possibile esclusione di Icardi, dopo la frecciata di Mancini al centravanti argentino, accusato di scarsa partecipazione alla manovra. Ora il tecnico tende la mano al giocatore, non cancellando però l'ipotesi panchina. Icardi è un progetto di campione, ma non ancora un fuoriclasse affermato sulla scia dei grandi "Podo ha già fatto la punta centrale, ha esperienza. Icardi? Nella storia ci sono stati giocatori considerati fortissimi da giovani e poi non hanno dato continuità alla propria carriera. Lui deve migliorare, diventerà un grande bomber, ma dipende da lui se vuole alzare l'asticella. E' un ragazzo giovane, non pensiamo che ancora possa essere Aguero, Tevez o Ibra, ma col lavoro penso che potrà diventare un grande attaccante".

Inevitabile passare dal campo al mercato. Cassano è il nome più in voga, un ritorno del barese è preso in seria considerazione dalla società. Cassano è il profilo adatto per il colpo last minute, giocatore di qualità ed esperienza, pronto a chiudere la falla offensiva. Da risolvere, prima, il caso Osvaldo. Restano pochi giorni, ma il tavolo è caldo. Si passa poi ad altri reparti e la ricerca è continua. Dopo Brozovic, Mancini attende un secondo centrocampista, ma è soprattutto in difesa che si valutano diversi giocatori.

"Non abbiamo ancora e mai parlato di Cassano perché è una cosa successa due giorni fa e perché ora siamo concentrati su altre posizioni e vediamo cosa possiamo fare. Prima di prendere in attacco dobbiamo prendere dietro, Rhodolfo lo seguivo da anni, vediamo. Un terzino? In mezzo abbiamo pochi uomini, quindi ci sarà bisogno lì, così come a centrocampo: la rosa deve essere più completa, al momento siamo scoperti in queste zone, non in attacco".

Interessante la chiusura dedicata alle difficoltà del mercato invernale "Il problema non è Cassano o Balotelli o tutti e due, è difficile qualcuno trovare che cambia squadra a gennaio, e allora fai una scelta: o prendi un giovane adesso che sia titolare nella prossima stagione oppure ci si prende un rischio calcolato, ovvero che in 4 mesi si possa prendere un giocatore utile"

VAVEL Logo
About the author
Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo