Inter, da dove ripartire?

La bruciante sconfitta patita in Coppa lascia l'amaro in bocca, ma Mancini può trarre buone indicazioni dalla gara del San Paolo per ripartire in campionato.

Inter, da dove ripartire?
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Di Johnathan Scaffardi

Al tramonto della partita, una lunga rimessa, solitamente innocua, innesca Higuain e attira Ranocchia, il cui maldestro tentativo di anticipo lascia strada all'attaccante partenopeo, sancendo di fatto l'uscita di scena dell'Inter dalla Coppa Italia. Si chiude così, con il Napoli a far festa sotto la curva e l'Inter ferma in campo, a testa bassa, l'ennesima serata negativa in casa nerazzurra. Due stop, con Torino e Sassuolo, in Serie A, la fermata ai quarti nella Coppa nazionale. Mancini tira le somme e si scopre nudo. La sua Inter continua a non raggiungere i risultati sperati e il gioco, l'evoluzione tattica, non basta ormai più. 

Eppure dalla serata del San Paolo non mancano sensazioni positive da cui trarre profitto e futuro. Mancini presenta molte novità e si affida a una linea giovane, quella che potrebbe prendere in mano l'Inter dalla prossima stagione, dopo la transizione di questi mesi. Santon, costretto ad osservare da fuori le gare del Newcastle, subito nella mischia, con lui Brozovic. Il croato è giovane, ma sa giocare e si vede. Ha personalità e al fianco di Medel impone fisico e linguaggio calcistico. 

Davanti fiducia a Puscas, confermato da Mancini aldilà delle sirene di mercato. Con Osvaldo fuori rosa, fondamentale avere coraggio nel proporre a turno i due gioielli della Primavera, con Bonazzoli a Milano fino a giugno prima dell'avventura alla Samp e di un possibile ritorno all'Inter. In un centrocampo che fatica, senza reali registi in grado di tessere la manovra, è oltremodo importante recuperare Hernanes. Il brasiliano è calciatore di qualità, può smaltire la manovra e agevolare il compito degli avanti. 

Mancava Kovacic - in panchina il croato - ed è a lui che è chiesto l'ultimo passaggio, l'ultimo salto di qualità. Se svolta Kovacic, può svoltare l'Inter. Mancini lo fa notare spesso, nel frattempo alterna bastone e carota. Poi i nuovi, da Shaqiri, in campo, a Podolski, risparmiato. L'apprendistato prosegue, ma il tempo stringe. 

Dietro, Ranocchia rovina partita e qualificazione, goffamente. Oggi appare indietro nella lista di centrali nerazzurra, ma gli infortuni e la voglia di non perdere il ragazzo costringono Mancini a qualche colpo di coda. Andreolli, partito nelle retrovie, è per rendimento il migliore, ma è in fase di recupero da un fastidioso problema muscolare. Juan domenica riprende posto in campo, al suo fianco Vidic, tolto nella sconfitta di Reggio Emilia tra le polemiche, o ancora Ranocchia. Proprio lì, nel mezzo, i maggiori pensieri del Mancio.