Hernanes punta a riprendersi l'Inter. Nessuna polemica traspare dalle parole del Profeta. Gli acciacchi sono ormai un ricordo e la lunga rincorsa al campo parte, con la convinzione di poter scalfire le nuove gerarchie stabilite da Mancini. Non sembra esserci posto, in questa Inter, per Hernanes. Nello schieramento a tre, Medel è il perno di rottura, Guarin e Brozovic le due mezzali, pronte all'inserimento. Il brasiliano, primo vero colpo della gestione Thohir, è così a margine, in silenzio. Seduto in panchina, medita il rilancio e nella serata dedicata ad "Amici dei bambini", Hernanes racconta il momento, presentando il futuro prossimo, con impegni delicati che decideranno del ruolo della squadra in questa stagione. Il successo col Palermo restituisce tranquillità, ora servono conferme.

"L'importante era soprattutto uscire da questo momento senza risultati, la squadra è riuscita a farcela e deve continuare a vincere, portare i punti a casa. Per il resto, chi merita e di mostra di essere in forma gioca. L'Europa League? Noi ci crediamo, in campionato non è il momento migliore, la classifica non è bella e dobbiamo uscirne. In coppa ci sono 7 partite, la strada non è tanto lontana".

"Nel calcio le cose cambiano in modo veloce. Non voglio neanche parlare del periodo precedente alla vittoria perché ormai è passato, ora dobbiamo goderci questo momento e dimostrare una crescita come squadra. È arrivato un risultato positivo e adesso serve dare continuità perché è quello che ci è mancato e che fa la differenza. La mia condizione? Sono in crescita, venivo da due mesi in cui ero stato fermo, ho ricominciato a giocare e adesso mi sento in piena forma al 100% per poter giocare. Sto bene".

Hernanes si complimenta poi con Brozovic. Il giovane centrocampista ex Dinamo Zagabria si è confermato a San Siro, dopo l'ottima impressione destata in Coppa a Napoli "È un bravo giocatore, non posso dire come Kovacic ma siamo lì, anche lui è un centrocampista d'alto livello. Mi ha fatto piacere conoscerlo e giocare con lui".

Due trasferte, a Bergamo e Cagliari, il doppio confronto europeo col Celtic. L'Inter si prepara a un febbraio decisivo "È il momento delle verità, ora non si scherza: non possiamo sbagliare più. In queste quattro partite la squadra dimostrerà il suo valore. L'Europa League la strada principale per la Champions? Mancano sette 'finali', è una strada che possiamo percorrere. Ricomincia la settimana prossima, la squadra è abbastanza concentrata e fiduciosa per affrontare questa sfida".

La chiusura è per Mancini. Fondamentale l'impronta dettata dal tecnico, a livello di gioco e a livello psicologico "È stato un grande perché quando è arrivato io ero infortunato e mi ha fatto sempre giocare. Quindi il rapporto è di massima fiducia".

Fonte dichiarazioni (Sky Sport, FcInter News)