Si avvicina il derby, Milano si prepara alla stracittadina, in programma domenica, ore 20.45. Derby in tono minore, per la classifica, sfida sentita, per i 22 pronti a scendere in campo. Il Milan è in un buon momento, l'Inter riparte da quanto di positivo fatto vedere a Verona. Per entrambe le squadre un crocevia di autostima e fiducia. Vincere il derby per chiudere la stagione con risvolti confortanti, indicando la via per il riscatto, programmato, per Inter e Milan, nella prossima annata. 

In casa Inter, parla il capitano Andrea Ranocchia, oggi l'unica certezza della difesa nerazzurra. Dopo le critiche dei mesi scorsi, la contestazione del pubblico, il ritorno in grande stile, con una serie di prestazioni senza sbavature, fino alla "pace" virtuale con il popolo di San Siro. Ranocchia è il presente e il futuro e l'analisi del derby parte proprio dal comparto arretrato. La scelta di Mancini di allargare Juan Jesus sull'esterno garantisce all'Inter maggior copertura. Da terzino, Juan, è meno incline alle disattenzioni e quando sbaglia può essere facilmente sorretto dai compagni, mentre la sua predisposizione alla copertura fa sì che raramente l'Inter si esponga all'avversario. Soluzione ideale quindi, approvata anche da Ranocchia. 

"Il nuovo assetto con Juan Jesus a sinistra ci dà più equilibrio, ma la chiave è l'atteggiamento. Se sarà quello col Parma, non andremo da nessuna parte. Altrimenti non temiamo il cosiddetto falso nueve. Dovremo essere undici leoni, con la gente a spingerci".

Importante aver mantenuta inviolata la porta di Handanovic nell'ultimo turno. Il portiere sloveno, al centro di una spinosa questione contrattuale e possibile partente a giugno, rappresenta un caposaldo della difesa nerazzurra, un fuoriclasse in grado di cambiare l'inerzia della partita, ma Ranocchia estende i complimenti ai compagni, la difesa è una questione di gruppo, che si allarga a centrocampisti e attaccanti. 

"Sabato scorso non abbiamo preso gol perché abbiamo sbagliato poco, perché Handanovic ha fatto alcune grandi parate. Proprio non voleva subire una rete. Lui come tutti noi, a partire da Palacio e Icardi che inseguivano il loro difensore sino al limite dell'area. Contro il Milan dovremo avere lo stesso spirito. Critiche eccessive nei miei confronti? A volte, credo di sì. Altre volte me le sono meritate. Ma tutto serve per crescere, anche caratterialmente".

Chiusura per Mancini. La svolta dopo la reazione del tecnico alle prestazioni sottotono della squadra. Il pari interno col Parma segna l'apice della descensio nerazzurra, Mancini ordina l'allenamento punitivo e arriva l'inversione di tendenza. 

"Ci sono momenti della stagione in cui serve il bastone, Mancini dopo il Parma ha fatto bene a farci allenare la mattina di Pasqua perché poi a Verona abbiamo tirato fuori le palle". 

Fonte Gazzetta.it