Inter-Juventus: diversi obiettivi, stesse motivazioni

A San Siro si affrontano due squadre protagoniste di stagioni differenti, ma entrambe decise ad uscire vittoriose da una sfida che ha sempre una rilevanza particolare.

Inter-Juventus: diversi obiettivi, stesse motivazioni
Kovacic e Vidal in azione nella gara d'andata
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Di Denis Maran

In altri tempi, Inter-Juve alla terzultima giornata sarebbe stata decisiva per la vittoria dello scudetto. In altri tempi. La realtà attuale invece è molto diversa, con i bianconeri già Campioni d'Italia per la quarta volta consecutiva e i nerazzurri alle prese con una ricostruzione che procede a rilento.

In casa Inter i nove punti ancora a disposizione sono fondamentali per tentare una qualificazione in extremis all'Europa League della prossima stagione. Qualificazione che prima sembrava obbligata una volta sfumato il terzo posto, poi complicatasi improvvisamente all'inizio del 2015 e ora di nuovo possibile grazie ad una maggiore continuità di risultati e alle prestazioni altalenanti di Fiorentina, Genoa e Sampdoria, le principali rivali dei nerazzurri nella corsa al quinto e al sesto posto. Al momento la sesta piazza, occupata dalla Sampdoria, è distante solo due punti, ma è facile pensare che l'obiettivo di Ranocchia e soci sia ottenere il massimo disponibile - 9 punti su 9 - per puntare alla quinta posizione, ora proprietà degli uomini di Montella e distante tre punti. Non si tratta di un dettaglio irrilevanti: giungere quinti, infatti, significherebbe evitare il fastidioso turno di qualificazione di inizio agosto - e, di conseguenza, non compromettere la preparazione e la fruttifera tournée asiatica - ed entrare in corsa solo nel playoff di una ventina di giorni più tardi. A ciò si aggiunge una questione di motivazione e di rivalità: Inter-Juve è sempre una sfida dal grande fascino, ed è facile pensare che Mancini farà leva anche su questo per attribuire la giusta carica e la giusta concentrazione ai suoi.

Mancini che, però, dovrà a meno di Hernanes, vero uomo in più nelle ultime uscite nerazzurre, ammonito generosamente da Massa in un contrasto con Biglia e, in quanto diffidato, costretto a saltare il Derby d'Italia. Al suo posto dietro la collaudata coppia Palacio-Icardi dovrebbe agire Xherdan Shaqiri, non in grande stato di forma ma comunque favorito per una maglia da titolare. Situazione complicata in mediana, con Guarin che ha chiuso in anticipo la stagione a causa di uno stiramento alla coscia destra. Pressoché sicuro del posto il cileno Medel, affianco a lui dovrebbero esserci Brozovic e Kovacic, con quest'ultimo in spolvero nelle ultime uscite e di conseguenza favorito sul baby Gnoukouri. In difesa, davanti ad Handanovic, spazio a D'Ambrosio sulla destra e Juan Jesus sulla sinistra, con Vidic e Ranocchia centrali.

In casa Juve, invece, il morale non può che essere alle stelle dopo l'impresa del Bernabeu che ha permesso agli uomini di Allegri di guadagnarsi l'accesso alla finale di Champions League dopo un'astinenza durata 12 anni. I bianconeri sono ora a due partite da uno storico triplete che permetterebbe di eguagliare l'impresa riuscita fino ad ora, in Italia, solo all'Inter. Nei prossimi venti giorni Buffon e soci saranno impegnati a preparare la finale di Berlino contro un Barcellona che partirà inevitabilmente con i favori del pronostico. Molto prima, però, precisamente mercoledì prossimo, i bianconeri se la vedranno all'Olimpico con la Lazio di Stefano Pioli nella finale di Coppa Italia, inizialmente prevista per domenica 7 giugno, ma anticipata al 20 maggio proprio a causa della finale di Champions League. Sarebbe un errore, pensare una Juventus non motivata nella partita di San Siro: in primo luogo perché, come detto prima, la sfida di per sè suscita emozioni forti, e in secondo luogo perché Max Allegri schiererà una formazione rimaneggiata e ricca, quindi, di seconde linee intenzionate a mettersi in mostra per stravolgere le gerarchie in questo finale di stagione.

Davanti a Storari, infatti, la linea a quattro di difesa dovrebbe essere costituita da Barzagli e Ogbonna come centrali, con Romulo a destra e Padoin a sinistra. Linea a tre di centrocampo con Sturaro - convincente la sua gara allo Juventus Stadium contro il Real Madrid - Marchisio e Pereyra, e con Pogba invece utile a partita in corso per riguadagnare la piena condizione dopo l'infortunio. Probabile la presenza di Pepe sulla trequarti dietro alla coppia Coman-Morata, con quest'ultimo grande protagonista nella doppia sfida con i Blancos. Non convocati Vidal, Pirlo, Tevez, Evra e Buffon, come preannunciato dal tecnico in conferenza stampa.