A Shanghai, Roberto Mancini stringe la mano ad Erick Thohir. Il tecnico ringrazia il magnate per l'ingente esborso operato nella prima parte di mercato. L'Inter, di nuovo protagonista al tavolo delle trattative, prepara una stagione fondamentale nel percorso di crescita. L'assenza di intermezzi europei consente di lavorare con tranquillità e permette a Mancini di inserire diverse pedine giunte nella sessione estiva. Per completare la rivoluzione auspicata dal tecnico mancano ancora alcuni tasselli. Tramontata la pista Zukanovic, terzino bosniaco in forza lo scorso anno al Chievo e approdato alla Samp, la retroguardia manca di un laterale sinistro di livello. L'ultima idea porta a Filipe Luis, messo da parte a Londra e costretto a osservare i compagni spesso dalla panchina. L'alternativa è Siqueira.

Le maggiori attenzioni sono ovviamente rivolte al reparto avanzato. Qui sono due i colpi richiesti da Mancini. Due ali offensive da porre al fianco di Icardi per varare il 4-3-3. Al momento, l'Inter conta in rosa due soli giocatori in grado di fornire un apporto significativo in quella zona di campo, Palacio e Shaqiri. Il primo, apparso in grande condizione in questa prima fase di preparazione, deve fare i conti con l'età, il secondo è in uscita. L'avventura dello svizzero a Milano è al tramonto, dopo soli sei mesi. L'Inter deve monetizzare e l'offerta dello Schalke è allettante. L'ultima proposta si aggira sui 14 milioni.

Fuori Shaqiri, dentro Perisic. Questo il programma di Mancini. L'esterno croato vuole l'Inter, ma nel frattempo si allena con il Wolfsburg. Il club tedesco tratta, forte di una situazione economica di assoluta tranquillità. Gli uomini mercato nerazzurri propongono un prestito oneroso con riscatto obbligatorio, 2+16, formula che non seduce i teutonici. L'immobilismo di questi giorni preoccupa l'Inter, perché nel frattempo Salah è sempre più vicino alla Roma - accordo con Chelsea e Fiorentina e incontro col giocatore - e Jovetic costa. Sedersi a discutere con club dal grande potenziale economico crea non pochi problemi e l'Inter, dopo la sfuriata iniziale, deve rendere conto alle sue casse.

Da qui, l'interessamento delle ultime ore per Diego Perotti. L'esterno argentino piace da sempre al club nerazzurro. Dopo il rifiuto al Watford, Perotti è nel mirino del Napoli di De Laurentiis, ma l'Inter punta ad entrare in corsa in caso di problemi sul fronte Perisic. Una telefonata con Preziosi per portare a conoscenza del n.1 rossoblù la volontà del club, un ritorno di fiamma interessante, che consente ai nerazzurri di cautelarsi con un'alternativa di primo livello.

Prestito oneroso e a seguire il riscatto, anche per Perotti sul piatto la medesima formula, come riporta la Gazzetta dello Sport. Dai 15 milioni richiesti dal Genoa, si può scendere a 11, visti i buoni rapporti tra le due società. Perotti, 27 anni tra una settimana, è in grado di coprire entrambe le corsie e garantisce qualità e imprevedibilità, quel che chiede Mancini. L'esperienza a Siviglia, prima dei sei mesi al Boca e della stagione al Genoa, è il biglietto da visita di un giocatore in grado di spostare diversi equilibri nel comparto d'attacco. Mancini vuole Perisic, ma Perotti non dispiace affatto. Questione di giorni.