Fredy Guarin è a uno snodo cruciale. Mancini non vede il colombiano nei tre di mezzo. Lunghe sedute d'allenamento, amichevoli di prestigio, con Guarin in seconda fila, mentre il tecnico studia una mediana con Kovacic in regia e Kondogbia a stoppare ogni velleità nemica. A completare il tutto Brozovic, uomo ombra, equilibratore intelligente. Per Guarin, pupillo del Mancio nei sei mesi appena trascorsi, non c'è posto. L'Inter non blinda il colombiano, è anzi disposta a incassare, ma il giocatore vuole Milano e i colori nerazzurri, anche a rischio di cedere la maglia nell'undici iniziale.

Il principale difetto che si imputa a Guarin è la mancanza di continuità. Sprazzi di assoluto valore intervallati da momenti di noia, apatia. Guarin è, nella stessa partita, croce e delizia. Da tempo l'Inter attende la definitiva esplosione, ma il saldo è per ora negativo. Nella stagione del rilancio ad alto livello, Guarin vuol convincere gli scettici, cancellare paure e dubbi, rilanciarsi nella Milano nerazzurra.

"Cercherò di avere meno pause, ma è sempre un problema di collettivo. Anche come squadra dobbiamo essere più costanti".

Un piccolo problema fisico alla base della rinuncia alla Copa America. La Colombia delude, lascia, in netto anticipo, la competizione, tradita da stelle di prima grandezza, come Falcao e James Rodriguez, non da Murillo. Nel disastro colombiano, il centrale è l'unica nota lieta. Guarin ritrova Murillo all'Inter, il difensore è infatti il primo colpo griffato Thohir-Mancini per restituire nobiltà al reparto arretrato. 

"E mi è costato tantissimo. Sarebbe stato fondamentale condividere  quell’esperienza con la Colombia. Soprattutto visto che le cose non sono andate bene".

"Una sorpresa per gli altri, non per me. Io ho visto il Jeison che conosco. Aggressivo, veloce, d’aiuto anche in fase d’avvio della manovra. Ha solo 24 anni, ma è un leader naturale".

Guarin passa poi ad analizzare gli innesti estivi: dall'esperto Miranda al possente Kondogbia, per chiudere con Montoya, il prescelto per cancellare gli annosi problemi di fascia.

"Montoya viene dal Barcellona. Miranda è un top, ci darà esperienza  e mentalità vincente. Che si esprime ogni giorno in allenamento, non solo in partita. Kondogbia è giovane, ha vinto poco ma ha una fame pazzesca e sa bene cosa voglia dire indossare una maglia storica come la nostra".

Chiusura dedicata a Jovetic, per Guarin il vero crack del mercato nerazzurro.

"Jovetic ha già firmato? Ci ho già giocato contro. Ha grande personalità ed è micidiale nell’uno contro uno".

Fonte Gds