"Primo trofeo da dirigente? Ce lo auguriamo tutti e stiamo lavorando per questo. Vogliamo che l'Inter sia sempre una squadra di vertice". Così Javier Zanetti, ex capitano e bandiera dell'Inter, ha parlato ai microfoni di Sky Sport; l'obiettivo dei nerazzurri, nell'immediato, è quello di tornare in Europa, dopo la stagione fallimentare che li ha visti arrivare ottavi in Serie A, fuori agli ottavi di finale di Europa League, con un cambio in panchina e tanti giocatori al di sotto delle aspettative. E mentre Zanetti parlava dei nuovi acquisti, focalizzandosi essenzialmente su Kondogbia, Jovetic e la conferma di Handanovic, Ausilio e Fassone si muovevano sul fronte del calciomercato in entrata, lavorando per portare in nerazzurro il croato Ivan Perisic, in forza al Wolfsburg.

La trattativa, un vero tormentone di calciomercato, potrebbe essere arrivata al punto di svolta o, quanto meno, ad un indispensabile giro di boa. La cessione di Xherdan Shaqiri allo Stoke City per 17,5 milioni (una parte dei quali verrà girata al Bayern Monaco) apre il rubinetto della liquidità in casa Inter, che Thohir potrebbe scegliere di utilizzare subito o, come da prassi ormai consolidata del miliardario indonesiano, rateizzare per i nuovi acquisti. In cima alla lista della spesa, il croato classe 1989, centrocampista offensivo, 86 partite con la maglia dei "Lupi", condite da 20 gol e 17 assist, marchio di fabbrica del calciatore. Per il suo acquisto, esistono un piano A e un piano B: il primo è di dare al club tedesco 5 milioni di presito oneroso con obbligo di riscatto a 12. Ci sono la volontà del giocatore e la disponibilità alla cessione del club tedesco, che però vuole soldi spendibili da subito. Per questo, piano B: spesa cash, sulla base della volontà di Thohir.

Perisic è un calciatore molto duttile, che può ricoprire alternativamente il ruolo di vertice sinistro in un tridente o di ala sinistra in un 4-2-3-1. Pur essendo destro, ha dimostrato negli anni in Germania (prima era al Dortmund di Klopp) una buona capacità di accentrarsi ed arrivare al tiro partendo dalla fascia che gli è più congeniale. Con lui, Mancini potrebbe lavorare sul 4-3-3, un modulo desiderato ma non ancora provato, con il croato e Jovetic rispettivamente a sinistra e destra e Icardi punta centrale. A centrocampo, Kovacic avrebbe la licenza a spostarsi in avanti in aiuto all'attacco, con Kondogbia alle ripartenze e Medel (o Felipe Melo?) a fare il lavoro sporco e coprire le spalle. Altrimenti, 4-2-3-1 con il trio Jovetic-Kovacic-Perisic a supporto di Icardi unica punta, e le due ali che sfruttano di più la velocità sulla fascia partendo da una posizione leggermente arretrata.

Se la trattativa dovesse fallire, soprattutto per incompatibilità economiche, il club nerazzurro tiene aperte le piste Perotti, Keita e Mertens, che però sembrerebbero essere passate leggermente in secondo piano nelle ultime ore. Zanetti è convinto che la strada sia quella giusta: "C'è la volontà di essere di nuovo protagonisti e ci sono tutti i presupposti per tornare ai vertici" ha dichiarato. Il mercato lascia ben sperare: ora starà a Mancini amalgamare i nuovi arrivi in un'alchimia vincente.