Stevan Jovetic è stato uno dei colpi più importanti del calciomercato di questa estate. Il neo giocatore neroazzurro ha rilasciato un'intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport: "Nel giorno in cui seppi dell’esclusione da parte di Manuel Pellegrini dalla lista Champions decisi di andare via dal City. La Champions voglio prendermela qui, sicuro: Mancini mi voleva anche quando allenava il City. Vero, il mio agente (Ramadani, ndr) mi teneva informato delle cose, procedeva tutto bene ma alla fine restai a Firenze un altro anno, una città che ho sempre amato e che amerò sempre. Quest'anno mi ha chiamato Mancini. Era giugno credo: io ero al mare in Montenegro, lui pure direi. Dopo di lui, mi telefonò Ausilio: entrambi mi spiegarono tutto ciò che avevano in testa, i progetti, per l’Inter e per me. Chiuse le chiamate ci misi un secondo a decidere: l’Inter era roba per me. E in questo momento so di essere nella squadra top della mia carriera, perché non c’è dubbio che sia una delle più forti e importanti d’Europa. A parte quelle voci del 2007, che probabilmente erano più interessamenti che altro, credo che le prime situazioni concrete si siano verificate 2-3 anni fa. Anche ai tempi di Firenze direi. Insomma, dell’Inter ciclicamente ho sentito parlare diverse volte. Non dissi mai che sarei andato sicuro alla Juve, qualche anno fa. E sa perché? Perché avevo voglia di provarmi altrove, perché la decisione era quella di cambiare: e la Premier mi affascinava davvero. Ho avuto dei problemi a Manchester in questi mesi, non posso negarlo. Ma non giocavo nemmeno quando stavo bene. Sembra ormai diventata una moda dire che Jovetic s’infortuna sempre. Se succede, capita come a tutti. Quindi basta con questa storia"

Complice anche il gol decisivo messo a segno domenica scorsa contro l'Atalanta, Stevan Jovetic è già entrato nei cuori di tutti i tifosi dell'Inter: "Che emozione fare gol così, a un minuto dalla fine e al mio debutto nel nostro stadio. La cosa che più mi è rimasta impressa? Tutti impazziti, io pure, ma soprattutto tutti quei tifosi che sembravano venirmi ad abbracciare, ogni secondo sempre di più. Me li sono quasi visti addosso". La maglia numero 10, un sogno che si avvera per  Jovetic: "Nel giorno in cui si ufficializza il trasferimento di Kovacic al Real Madrid mi viene in mente di chiedere una cosa che mai e poi mai avrei avuto il coraggio di fare in vita mia. La mia maglia adorata è sempre stata la 8, quella di Mjiatovic e Savicevic quando ero piccolo; oppure la 35 che avevo al Partizan e che ho inizialmente preso qui perché l’altra era occupata. Bene, quel giorno decido di provarci: chiedo al team manager Andrea Romeo, al club manager Stankovic che per me è come un fratello maggiore e a Javier Zanetti se è possibile un cambio di maglia. La 10 è libera, posso averla io? Me l’hanno data: un sogno".

Inter da scudetto? "Che è poi la quota-scudetto per l’Inter? Alt, fermi tutti. Quella parola non va pronunciata oltre al fatto che le candidate sono Juve e Roma e poi ci siamo noi, Napoli, Fiorentina, Milan e Lazio. Terzo posto sì, quello si può dire: perché la forza per raggiungerlo l’abbiamo. Alla presentazione ho chiesto altri rinforzi? Sì, è stata una considerazione leggendo i giornali."