Botti in chiusura. Tasselli che cancellano preoccupanti punti interrogativi e forniscono all'Inter una fisionomia definita, con giocatori adatti al calcio proposto da Roberto Mancini. Nelle prime ore del pomeriggio, l'ambiente nerazzurro si surriscalda, dalla Turchia un doppio affare: 3,5 milioni per Melo, prestito con diritto di riscatto per Alex Telles.

A chiudere, il capitolo offensivo. Ausilio tratta a oltranza con la Sampdoria per Eder, ma le lune di Ferrero inibiscono la buona riuscita dell'affare, filo diretto allora con Roma. Ljajic è la scelta di ripiego. Prestito oneroso e via libera giallorosso.

In uscita, Taider si accasa al Bologna, Andreolli vola in Spagna, Schelotto rescinde, Hernanes veste il bianconero.

La sosta, propizia, consente ora al tecnico di sistemare le opportunità colte sul mercato, creando un'Inter nuova di zecca, tanto negli interpreti quanto nello schieramento tattico.

Con la partenza di Hernanes, l'Inter saluta il trequartista di riferimento. Senza il Profeta e Kovacic, via libera a una mediana muscolare, con giocatori in grado di adattarsi alle spalle delle punte, ma non certo di esprimersi al meglio (vedi Brozovic e Guarin). Jovetic può abbassare il suo raggio d'azione, a discapito però della prolificità offensiva.

L'inserimento di prototipi alla Perisic e alla Ljajic induce a pensare ad un'Inter propensa ad offendere sugli esterni, da qui l'idea di un 4-3-3, con due giocatori di fascia in grado di supportare la punta centrale, Icardi, o di un 4-2-3-1, con Kondogbia e Felipe Melo a cucire la squadra e a schermare la difesa e Jovetic a rifinire per il 9, con Perisic e Ljajic (o Palacio) ai lati.

Fondamentale, infine, l'aggiunta di Alex Telles, perché l'Inter torna ad avere con il 22enne brasiliano un terzino puro, in grado di aggiungere alla fisicità di Juan anche buone doti tecniche.

L'Inter delle prime due uscite:

L'Inter con il 4-3-3:

L'Inter con il 4-2-3-1: