Ore d'attesa, attimi che dividono dalla prima sfida di cartello, Inter e Milan si osservano a distanza, prima di cedere la parola al campo, di valutare con fermezza le scelte estive. Roberto Mancini si presenta sorridente alla tradizionale conferenza stampa pre-partita, evidente l'intenzione di stemperare una tensione palpabile. 

Tiene banco il caso Miranda. Il centrale, messo K.O da un problema in Nazionale, resta in dubbio. Cresce l'ottimismo, dopo l'iniziale sentenza, ma resta difficile l'impiego. In caso di forfait, spazio a Ranocchia.  

"Domani mattina vedremo, valuteremo questo pomeriggio le sue condizioni. Di certo non rischieremo. Non ci sono squadre in questo momento al top della condizione, tutte devono dare qualcosa in più. Tutti i giocatori sono abbastanza pronti, vedremo chi prenderà il posto di Miranda se non ce la farà".

Vincere, per accrescere autostima e fiducia, per infliggere ai diretti rivali una spallata importante. Mancini limita, però, la portata dell'incontro. La Serie A è ai primi botti, impossibile tracciare una linea definita all'alba della terza giornata. 

"Vorrebbe dire avere più entusiasmo, dare continuità alle vittorie in campionato. Ma ai fini della classifica non cambierebbe assolutamente niente perché siamo alla terza giornata. Siamo convinti di poter fare un grande campionato al di là del risultato di domani. Difesa a 3? Non si può escludere niente nella vita, ma non credo. Icardi? Sta bene, ieri ha fatto tutto. La maggior parte dei nuovi giocatori conoscono bene il campionato, a parte Perisc e Telles. Medel? Ha tutto, ha grinta, ha qualità, sa giocare".

Un'estate importante, mesi a ricostruire gruppo e progetto. Inter e Milan procedono di pari passo, con il medesimo obiettivo, cancellare il recente passato. Per entrambe le squadre un mercato competitivo, la speranza di aver ridotto il divario dalle prime della classe. 

"Inter e Milan in questo momento stanno crescendo di nuovo, e credo che in breve tempo arriveranno al top. Cercheremo di fare il massimo per dare una gioia ai nostri tifosi. Penso che il Milan sia un'ottima squadra. Ha quasi tutti Nazionali, Luiz Adriano e Bacca sono pericolosi. Ci sono diversi giocatori in grado di cambiare la partita, capaci di giocare a calcio".

(Telles) "È un giocatore giovane, quando l'ho preso io dal Gremio non aveva fatto tante partite. Ha passaporto italiano potrebbe essere anche per la Nazionale. Assomiglia molto a Maxwell per me".

Felipe Melo è il pretoriano di Mancini, l'uomo a cui affidare le chiavi del gruppo, a cui chiedere un balzo in termini di personalità. Non al meglio, il brasiliano punta comunque a strappare una maglia per il derby. 

"Sta abbastanza bene fisicamente, pensavo di trovarlo peggio perché aveva giocato solo una partita, non aveva fatto la preparazione intera con il Galatasaray. Ha lavorato questi dieci giorni, vedremo se giocherà dall'inizio". Il capitano? "Lo fa Icardi".

Nessun dubbio su Ivan Perisic. Il croato, giunto al tramonto della sessione estiva, è un punto fermo della nuova Inter, l'esterno in grado di avvicinare centrocampo e comparto offensivo, di cucire e strappare, supporto per Icardi e linfa per i tre di mezzo. 

"Siamo convinti che possa essere un giocatore straordinario per l'Inter, ha iniziato il campionato a metà agosto, è in condizione. Ha giocato partite importanti negli ultimi anni. Può giocare ovunque, nasce attaccante. Può giocare attaccante, esterno, interno di centrocampo. Non ha difficoltà a fare questi ruoli. Domani vediamo, Jovetic è arrivato ieri e ha fatto un allenamento blando. Aspettiamo domani mattina e prendiamo decisioni".

Chiusura dedicata al pubblico. Tre punti, oltre il gioco. Il derby difficilmente garantisce adeguato spettacolo, è l'esaltazione del carattere, della paura, dell'orgoglio, l'estetica cede il posto alla concretezza. 

"Se fossi un tifoso dell'Inter vorrei solo vincere domani, in questo momento conta assolutamente questo. Il gioco e le altre cose vengono in seguito ai risultati. Ma credo che sia così per tutti gli interisti. Il derby di Milano per me è il primo, è sempre stato un derby in cui giocavano giocatori di grandissimo livello e ci si giocava importanti trofei. La nostra speranza è quella di riuscire a portare l'Inter di nuovo a quei livelli".