Quarta vittoria su quattro gare disputate per l'Inter di Mancini. Il poker nerazzurro è servito e porta la firma di Mauro Icardi che si sblocca al Bentegodi regalando ai suoi la vittoria e i tre punti che consolidano la leadership solitaria in classifica a punteggio pieno. Terzo successo di misura per i nerazzurri che non brillano ma hanno nel cinismo la chiave del match. Dopo una prima frazione di gioco sofferta, smorzata dal vantaggio di Icardi, nella ripresa vanno vicinissimi al raddoppio con un Perisic fin troppo egoista. In mezzo un Chievo orgoglioso, tatticamente ben organizzato, che ha il rammarico di aver sprecato troppoe occasioni. Gli uomini di Maran, espulso nella ripresa per proteste, non sfruttano infatti le palle gol che Birsa e Paloschi collezionano nel primo tempo perdendo poi smalto e intensità nella ripresa. Restano comunque secondi a quota 7 punti in attesa dei risultati pomeridiani. 

Chi pensava al turnover di Mancini si sarà dovuto ricredere in avvio. Confermato infatti in difesa il cileno Medel, con Telles che prende il posto di D'Ambrosio sulla corsia mancina. C'è l'ex Monaco Kondogbia, che alla vigilia era dato in ballottaggio con Brozovic, mentre Jovetic affianca Mauro Icardi. L'ex Wolfsburg Perisic è schierato invece a supporto delle punte. È stato dunque necessario tutto il cinismo del giustiziere Icardi agli uomini di Mancini, per andare al riposo in vantaggio. Il bomber argentino trova così il primo gol stagionale sfruttando al meglio, in chiusura di tempo, il primo vero errore dei padroni di casa, la grave incertezza di Gobbi, e fa rifiatare i suoi dopo 45 minuti controversi prima del rientro in campo. Già, perché il film del primo tempo ha raccontato di un Chievo che avrebbe meritato di più per intensità e spessore di gioco. Gli uomini di Maran impongono il proprio ritmo, tatticamente bene organizzati e pronti a colpire in contropiede ad ogni sbavatura avversaria. I clivensi hanno in Birsa l’arma in più. L’ex Milan sguscia tra le linee interiste e, con le sue punizioni, prima trova Kondogbia a mettere in angolo una palla tagliata per Gamberini, mentre è poi la barriera a far rifiatare i nerazzurri. Gli ospiti non riescono ad uscire palla al piede, autori di una manovra sterile a dispetto di un Chievo spumeggiante. È un assedio quello dei padroni di casa con Paloschi e Castro più volte vicinissimi al vantaggio. Quest’ultimo stacca imperioso di testa su cross da calcio d’angolo di Birsa al 19’ ma la girata esce di un niente sopra la traversa. E’ una trama fitta quella ingegnata dagli uomini di Maran che legittimano minuto dopo minuto il secondo posto maturato in queste tre giornate. Mancini scuote la testa in panchina, l’inter allora prova a svegliarsi ma, prima del tap-in vincente di Icardi, l'unica occasione è tutta nel tiro-cross di Telles, al minuto 23, deviato in angolo da Bizzarri su azione insistita dei nerazzurri. Il Chievo la fa da padrone, Birsa e Paloschi con un’intesa perfetta seminano il panico come al 35’, nell’altra grande occasione per il vantaggio. Paloschi calcia di prima in diagonale su imbeccata di Birsa. Medel salva tutto in anticipo su Meggiorini pronto a ribadire in rete e devia in angolo. Ma nonostante il merito e il buon gioco siano dalla loro parte, i padroni di casa non riescono a sfruttare le molteplici occasioni costruite. E allora, l’Inter punge con il suo asso nella manica, quel cinismo che paga sempre. Lo sa bene Icardi. Minuto 42’: su cross di Kondogbia, Gamberini prova la spizzata di testa ma non arriva sul pallone, c’è Gobbi che però può solo toccare la sfera favorendo il numero 9 nerazzurro che scavalca Bizzarri e lo infila a porta vuota. L’argentino torna al gol, Mancini applaude rasserenato. Il Chievo è stordito ma tira fuori il carattere e con il solito Birsa prova l’immediata risposta con un sinistro al volo deviato da Handanovic prima del fischio di Tagliavento che manda tutti negli spogliatoi.

L’Inter torna in campo galvanizzato dal vantaggio ottenuto in chiusura di tempo, ma la vera prima palla gol della ripresa è ancora una volta a favore dei Clivensi, ancora sui piedi di Paloschi. L’ex Milan e Parma calcia con il destro in area ma il pallone sfiora il palo alla sinistra di Handanovic. È il 51’. Il Chievo non ha la minima intenzione di arrendersi e spinge ancora sull’accelleratore imprimendo un alto ritmo alla gara. Prima Murillo libera su punizione di Birsa, poi è Kondogbia a fare buona guardia e deviare in angolo su Rigoni imbeccato dal solito Paloschi. Maran e Mancini scelgono di intervenire. Il tecnico dei clivensi richiama proprio Paloschi per l’inserimento di Inglese. Passo indietro invece per Mancini costretto ad inserire Ranocchia per l’infortunato Murillo (probabile problema alla coscia per il difensore) e a rimandare il cambio programmato Jovetic-Palacio. El Trença entra in campo al 75’ mentre nel Chievo M’Poku sostituisce Birsa. I nerazzurri sono in perfetto controllo del match, il Chievo non riesce più a mantenere la lucidità offensiva e a farsi avanti con continuità dalle parti di Handanovic. Maran richiama anche Rigoni per Pepe con il Chievo che negli ultimi 10 minuti passa al 4-4-2. Ma è Perisic ad andare vicinissimo al raddoppio. L’ex Wolfsburg semina la difesa avversaria con una grande accelerazione ma, arrivato in area, sceglie la conclusione personale invece di servire Icardi solo al centro e viene murato da Cesar. Maran intanto viene espulso per proteste veementi dopo un contatto Melo-M’Poku con il belga rimasto a terra. Anche il pressing dei clivensi è del tutto inefficace con l’Inter in controllo assoluto. Tanto che al 90’ Santon prova il missile da fuori ma Castro svetta e mette fuori. Poi, con la forza della disperazione il Chievo tenta il tutto per tutto nei cinque minuti di recupero concessi da Tagliavento ma l'ammonizione di M'Poku è l'ultimo sussulto del match. 

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