Ritorno a casa. Mancini prepara due gare casalinghe di vitale importanza. Un doppio impegno utile a confermare l'ottimo inizio, a porre basi solide in attesa di momenti di maggior difficioltà. La prova di maturità offerta con il Chievo soddisfa la società, occorre ora consolidare la crescita, affiancando ai risultati una precisa identità di gioco. Dopo 4 giornate, il tecnico valuta i primi cambiamenti nell'undici iniziale. L'Inter si ritrova ad affrontare il secondo impegno del trittico settimanale, deve quindi render conto a condizione fisica ed infermeria.

Murillo è ai box, la coppia centrale di difesa si rinnova quindi nuovamente. Medel confermato nella nuova veste di guardiano, al suo fianco probabile rientro dal primo minuto per Miranda. Il brasiliano si allena a pieno regime ed offre quindi garanzie. L'alternativa è Ranocchia, chiamato in causa, ad oggi, solo per alcuni spezzoni conclusivi. Sulle corsie, vige un doppio ballottaggio: Juan, di ritorno, insidia Telles, Nagatomo preme su Santon.

Nella mediana a tre, solo Felipe Melo ha carta bianca. L'importanza tattica e mentale del brasiliano è assoluta, difficile prevederne l'uscita. Brozovic, fin qui relegato in panchina, chiede un'occasione e Mancini apre all'utilizzo del croato. Guarin o Kondogbia? Chi si siede per far posto al ventiduenne di Zagabria.

Scocca l'ora di Ljajic. Il serbo scalpita per la prima in nerazzurro. Turnover ragionato, con Jovetic inizialmente a riposo e l'ex Roma al via. Icardi punta centrale, Perisic a completare il reparto. L'esterno di Novi Pazar è il naturale sostituto del montenegrino, può garantire qualità e improvvisazione, mentre l'ex Wolfsburg è perfetto per garantire i giusti collegamenti tra i reparti. Mancini osserva la crescita di Perisic, soprattutto il maggior impatto del ragazzo sull'esterno. Si passa al 4-3-3?