Roberto Mancini ri-afferma i meriti dell'Inter, lo fa con convinzione, sicurezza. La vittoria cancella qualche prestazione non esaltante, colora un inizio di stagione oltre le aspettative. Un gruppo rinnovato, quindi costretto a confrontarsi giornalmente per scovare la giusta ricetta. Il gioco è in divenire, ma nessuno può togliere ai neroazzurri un abito d'alta classifica.

"Non saprei se l'Inter gioca male. Spero che i risultati possano essere sempre così, per arrivare sempre più in alto. Non mi interessa se qualcuno dice che giochiamo male, sono in grado di giudicare da solo. Non credo ci siano squadre perfette, si può sempre migliorare. La squadra ha la mentalità giusta".

Il calendario propone un avversario scomodo. La Fiorentina assomiglia, per diversi aspetti, all'Inter di Mancini. Fin qui, quattro successi e cenni d'assenso a costellare il cammino di P.Sousa. Partita delicata, giocata sul dettaglio.

"Alla sesta giornata c'è prima contro seconda. La Fiorentina gioca bene, giocava bene anche l'anno scorso. Per vincere servirà una bella partita. Per entrambe sarà difficile. Servirà pazienza, precisione, sarà complicato".

Il tecnico rivive poi il turno infrasettimanale. Con il Verona, vittoria di misura, a firma Felipe Melo. Un avvio lento, poi una crescita graduale, fino al gol. Nella ripresa, un netto predominio territoriale, senza il colpo definitivo.

"Era più fresco all'inizio e ci ha messo in difficoltà. Dopo 20' siamo entrati in partita, ma è normale che gli avversari poi vogliano fare bene anche loro. In Italia si va per luoghi comuni. Come quando si dice che Felipe Melo deve essere espulso. Dicevano anche che non potevo allenare perché non avevo il patentino. E così poi si parla senza sapere. Io sono abbastanza contento: certo, la squadra deve migliorare. Il vero numero 10? Quelle caratteristiche le ha Ljajic, ma ha giocato soltanto la partita scorsa. Si deve inserire, non è facile giocare a San Siro".

Non una squadra completa l'Inter. Mancini lavora, allontana le critiche e prepara il futuro. L'undici viola mette alla prova la solidità del gruppo neroazzurro. Squadra da titolo o euforia di settembre?