Mancini alza la guardia, carte coperte in vista della trasferta di Genova. Gli ultimi allenamenti non accendono i riflettori sull'undici da opporre alla Sampdoria. Tra pretattica e dubbi, il tecnico si avvicina a un appuntamento importante, posto alla soglia della pausa per le rappresentative nazionali.

Il fallimento della difesa a tre nella notte di San Siro, con Kalinic a perforare le larghe maglie nerazzurre, non sembra colpire il Mancio, pronto a prendere in considerazione lo schieramento anche per il passaggio in Liguria. Il rientro di Juan Jesus è acclarato, con Ranocchia e Murillo si può quindi pensare a una retroguardia fisica, di certo più adatta rispetto a quello occasionale, completata da Santon, presentata al cospetto dell'undici di P.Sousa.

Gli esperimenti non devono però trarre in inganno, perché la presenza di Santon rende il modulo malleabile. Un passo indietro dell'esterno ricostruisce l'Inter naturale, a quattro. L'impressione è che, almeno al via, sia questo l'assetto preferibile.

In mediana, il punto interrogativo riguarda Fredy Guarin. Il colombiano è in una fase negativa, ma Mancini da tempo difende l'operato del suo pretoriano, confermando campo e fiducia all'uomo derby in risposta ai fischi del pubblico. A definire la presenza o meno di Guarin è la posizione di Gary Medel. Con la cerniera Medel - Melo in mezzo, panchina per il colombiano, con la conferma dietro del Pitbull (e l'ennesima esclusione per Ranocchia) spazio a Fredy.

Per la sostituzione di Jovetic, tre opzioni al vaglio del tecnico. Ljajic parte un passo avanti a Palacio e Biabiany. Il serbo può offrire qualità e duttilità, può accasarsi alle spalle di Perisic e Icardi e allargarsi sul fronte esterno. L'argentino non vive un momento scintillante, mentre il recuperato Biabiany può essere profilo da utilizzare a partita in corso.

(fonte Gds)

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Johnathan Scaffardi
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