Considerata da tutti la vera regina del mercato, l’Inter sta raccogliendo, andando forse ben oltre le aspettative, tutto quello che ha seminato nei caldi mesi estivi. 

La squadra di Thohir aveva annunciato una campagna acquisti importante, volta a rendere finalmente la squadra all’altezza degli obiettivi richiesti. Il presidente però non aveva nascosto anche l’eventualità di cessioni importanti; cessioni che ci sono state ma si sono rivelate molto diverse dal previsto. 

I maggiori indiziati, Handanovic su tutti, ma anche Guarin, Nagatomo, Icardi… sono rimasti all’ovile mentre altri, più o meno a sorpresa, hanno abbandonato Milano. L’Inter ha infatti dovuto salutare Shaqiri, Kovacic e Hernanes, saluti a cui non sono mancate sollevazioni di piazza. 

Gli addii, si sa, non sono mai facili, e, se riguardano il mondo del pallone, lo sono ancora meno. Impossibile scordare le lunghe discussioni tra favorevoli e contrari quando questi tre atleti salivano su un areo verso le loro nuove avventure, quasi sorpresi. 

Nessuno è rimasto in silenzio, le critiche, forti, a Thohir, non sono mancate, indipendentemente dai soldi che si sono guadagnati: tifosi più illustri, giornalisti, esperti… tutti hanno storto il naso, e a volte non solo quello, di fronte alle scelte del club di via Vittorio Emanuele. 

A 4 mesi dal loro addio è bene però fare un punto su queste discusse trattative. 

SHAQIRI - L’attaccante svizzero giunge a gennaio dal Bayern Monaco, acquistato con la formula del prestito con obbligo di riscatto. Dopo un esordio più che positivo, Shaqiri finisce per spegnersi sempre di più finendo ai margini della squadra, complice anche un rapporto mai davvero nato con Mancini. Da qui la decisione di venderlo: l’11 agosto passa perciò allo Stoke City per 16,9 milioni; non senza evitare le polemiche. Attualmente il giocatore non vive un periodo magico neppure allo Stoke dove non ripaga ancora per i tanti soldi spesi. Shaqiri continua a non sorridere insomma, Mancini invece trova un motivo in più per essere contento.

HERNANES - Il calciatore brasiliano arriva all'Inter sul finire della stagione 2014 e vi rimane per tutta la successiva prima di passare, all’improvviso, nell’ultimo giorno di mercato, alla Juventus. La sua partenza è discussa, non tanto per la perdita del giocatore, quanto perché al nemico storico bianconero, giocatori non se ne danno (come ricorda la polemica Guarin-Vucinic). Eppure Thohir e i suoi decidono di concludere l’affare ricavando 11 milioni, più 2 di bonus. A 3 mesi dall’addio, vediamo come stanno le cose: l’Inter senza Hernanes è cambiata, in positivo, risolvendo uno dei tanti dubbi tattici di Mancini che ha può fare a meno di un giocatore troppo incostante per una squadra che ha fretta di tornare in alto. Analizzando la sua esperienza juventina, i tifosi dell’Inter possono sorridere di nuovo: tra infortuni, espulsioni e panchine, i pochi minuti giocati da Hernanes sono assolutamente insufficienti. Come non esserne "felici"? 

KOVACIC - Il centrocampista croato è l’AFFARE del mercato interista. Affare perché nessuno si astiene dal dare un parere, affare perché veder pagato un giocatore di una squadra italiana 35 milioni (più bonus) è qualcosa di molto raro ultimamente. Kovacic approda all’Inter nel 2013, strappato proprio alla corte delle merengues ed viene venduto al Real Madrid il 18 agosto per una cifra, come detto, di 35 milioni più 5 di bonus. Giocatore dal potenziale immenso, Kovacic è ancora un giovane calciatore quando arriva a Milano e gli alti e bassi sono inevitabili. Ma il croato fatica ad ingranare, funziona ad intermittenza, quando vuole sa essere devastante e incanta chiunque con le sue giocate, a volte invece sembra davvero perdersi in un bicchier d’acqua. Mancini inoltre fatica a trovargli un ruolo e i nuovi arrivi non sembrano rendergli le cose più facili; è perciò uno dei maggiori indiziati a partire; si pensa infatti al Liverpool, e alla possibilità di incassare tra i 20 e 25 milioni. Quando il Real Madrid bussa alle porte dell’Inter con un’offerta davvero irrinunciabile, nessuno perciò ha dubbi: Kovacic saluta. Ora, a tre mesi dall’addio, il croato non vive in una condizione migliore: pochi minuti giocati nelle ultime sei partite (circa 10), mai titolare, in panchina in molti match importanti, mai decisivo ne tantomeno capace di farsi valere, insomma un acquisto che Marca definisce: “Un vero e proprio mistero”.

E intanto l’Inter? Da prima della classe si gode il momento d’oro della squadra, lavora sodo, si diverte, fa infuriare gli avversari e si appresta ad una nuova sfida al vertice contro il Napoli, lunedì sera al San Paolo, stadio stregato. E sorride, tanto, a ripensare alle discussioni infinite, a chi gridava alla pazzia, a chi dava di matto vedendo, in una sola estate, tre addii importanti da parte di chi voleva puntare in alto. 

Eppure, mai come quest’anno, la regina del mercato, non ha sbagliato un colpo, soprattutto in uscita.

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About the author
Chiara Bertoldo
Aspirante giornalista sportiva. Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori. ( Pier Paolo Pasolini )