La sconfitta del San Paolo è alle spalle. Mancini incamera pacche sulle spalle e complimenti diffusi, ma volge lo sguardo al prossimo impegno. Nella prossima tornata di A, sabato alle 20.45, l'Inter attende il Genoa ferito di Gasperini, partita sulla carta scritta, con il Grifone in forte difficoltà, ma che nasconde pericolose insidie. 

Occorre confermare quanto di buono fatto fin qui, senza perdere preziosi punti nella caccia al titolo. Ieri primo approccio di campo, leggera seduta per gli undici impegnati lunedì, allenamento intenso per il resto del gruppo. Oggi, buone nuove per il tecnico. Tornano alla Pinetina Santon e Kondogbia, assenti del recente periodo. Il primo, out per un ematoma al tendine d'Achille, il secondo ai box per un problema ai flessori della coscia destra. Il transalpino punta a rientrare rapidamente per giocarsi le sue carte in vista della partita con i rossoblu. 

Sicuro assente è Nagatomo, bloccato per un turno dal giudice sportivo. Occasione quindi per Telles, pronto a consacrarsi definitivamente a sinistra. Dopo l'ottima prova con il Frosinone, una ripresa convincente con il Napoli, la crescita in fase difensiva si abbina alla naturale predisposizione all'offesa e il brasiliano è ora il profilo ideale per la corsia nerazzurra. 

Da valutare la disposizione della mediana. Diversi giocatori sono in diffida, occorre quindi calcolare con attenzione il fattore rischio. Felipe Melo, in panchina contro la formazione partenopea, scalpita per tornare ad occupare la casella di mezzo del centrocampo, Brozovic appare, ad oggi, l'unico insostituibile, per qualità e corsa. Rischia, ancora una volta, Guarin.

Davanti, il punto interrogativo incombe su Mauro Icardi. L'Inter offre il meglio senza un attaccante di riferimento, ma con giocatori mobili in grado di non fornire punti di riferimento, abbassarsi e aprire campo per gli esterni. Jovetic e Ljajic in questo senso sono preferibili all'argentino, ma il rischio è di distruggere un patrimonio investito solo qualche mese della fascia di capitano. Enigma di difficile soluzione.  

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Johnathan Scaffardi
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