Un'Inter brutta, a tratti bruttissima.

L'Atalanta è stata disposta bene in campo e meritava la vittoria finale, che non è arrivata solamente grazie all'ennesima strepitosa prova di Samir Handanovic. Lo sloveno è stato di gran lunga il migliore della banda manciniana, la quale oggi non ha convinto. 

Lenta, prevedibile, disordinata e poco pungente. Con Medel all'impostazione non si può pretendere di avere un gioco sfavillante e delle geometrie corrette. Il cileno è un ottimo "muro" in fase difensiva, ma mostra "lacune" in fase offensiva e d'impostazione. Non gli sono stati molto d'aiuto neppure gli altri due centrocampisti ovvero Brozovic e Guarin. Brozovic non è stato incisivo come al solito, mentre il colombiano è sembrato a tratti "spaesato" e poco grintoso (forse "distratto" dalle voci di mercato che lo vorrebbero vicino a lasciare Milano).

La fase difensiva "scricchiola" soprattutto con Murillo, al secondo errore consecutivo. Errore grave quello che ha portato all'autogol, su un innocuo tiro di Dramè. Miranda ha fatto il suo, venendo anche in avanti a cercare l'impostazione al posto di Medel. Le fasce, con il duo D'Ambrosio-Telles, non hanno coperto molto bene, lasciando diversi spazi alle avanzate avversarie, sempre pungenti sia con Dramè che con il giovane Conti (buona la prova del giovane atalantino).

Capitolo reparto avvanzato. Se Ljajic continua a convincere ed a impegnarsi cercando giocate e spunti, non si può dire lo stesso di Icardi e Jovetic. Il capitano, poco servito, ha sì messo il cross su cui Toloi è intervenuto causando l'autogol, ma poi non ha più fatto molto. Alcuni errori sotto-porta, lento nelle "decisioni" e nelle giocate, non ha inciso come dovrebbe. Per quanto riguarda Stevan Jovetic, il montenegrino riproposto titolare da Mancini, non ha brillato per l'ennesima volta. Ingabbiato dalla difesa avversaria non è mai riuscito a trovare il guizzo giusto per scardinare la retroguardia, ed è stato più volte fermato. Poco incisivo l'ingresso di Biabiany e di Palacio poco freddo nel finale su un filtrante di Marcelo Brozovic.

Così non va e forse Mancini lo sa. Urgono modifiche, soprattutto a centrocampo dove sono ancora una volta mancate idee e lucidità. Serve un regista in grado di dettare i tempi e creare gioco, il mercato invernale è difficile, si sa, ma siamo in una fase "calda" e i nomi non mancano. Attendiamo fiduciosi, ma giocando così si rischia di scivolare sempre più in basso.