L'Inter riparte da Maurito. Il bomber argentino sigla la rete che vale i tre punti contro un Chievo apatico durante tutto il match, ma capace di spaventare (si fa per dire) i nerazzurri nel finale. Una vittoria serviva ed una vittoria è arrivata; l'1-0 torna in auge e l'Inter torna alla vittoria. Coincidenza? Dopo ventitre giornate, pare proprio di no.

I meneghini, guidati in panchina da Sylvinho causa squalifica per Mancini, sanno di trovarsi di fronte ad un'ultima spiaggia: non si può più sbagliare, la posta in gioco è troppo alta. Carte totalmente rimescolate rispetto alla formazione della figuraccia nel derby: cambiano i terzini in difesa (ormai una costante per il Mancio) con Telles e Nagatomo per Juan Jesus e Santon. In mezzo spazio ai tre centrocampisti Brozovic Medel e Kondogbia (con lui in campo l'Inter viaggiava ad una media di oltre due punti a partita). Davanti conferma per Eder, occasione per Palacio e Icardi (entrato bene nel corso della stracittadina apparte il rigore). Il match non va preso sottogamba, gli ultimi risultati casalinghi insegnano.

Maran, in confereza, ha spronato i suoi invitandoli alla grande impresa questa sera, presso la Scala del Calcio. L'Inter famelica e ferita spaventa i clivensi che, tuttavia, non vogliono snaturarsi. E allora spazio al solito centrocampo a rombo e alle due punte. In porta non c'è Bizzarri ma Seculin, la difesa è la solita (Cacciatore, Cesar, Dainelli, Gobbi) ed anche la mediana non subisce variazioni. Davanti a Birsa, Maran rispolvera la coppia Inglese-Pellissier lasciando fuori Mpoku e il neoacquisto Floro Flores.

Sin dalle prime battute, i padroni di casa vogliono mettere le cose in chiaro, il primo tempo sarà un monologo nerazzurro. Tuttavia, Icardi compagni trovano sulla loro strada l'eroe di giornata: Andrea Seculin. E' lui a travestirsi da Handanovic (oggi inoperoso) respingendo dapprima una conclusione di Eder e poi compiendo un vero miracolo su Icardi (13'). L'estremo difensore veneto interviene anche su Kondogbia (tiro debole) e sulla botta da fuori di Brozovic (34'), niente da fare per i padroni di casa. La prima frazione termina a reti inviolate e la maledizione dell'ultimo periodo sembra ristagnare su San Siro.

Ma nei momenti di difficoltà, vengono fuori i veri campioni, coloro che sanno sbloccare la partita in un modo o nell'altro, togliendo le castagne dal fuoco. L'Inter ne ha uno in particolare, fra i più criticati, fra i più bersagliati, ma inevitabilmente il più decisivo. Minuto 48, flipper tremendo in area di rigore, la palla arriva a Icardi che è lesto a spedire alle spalle di un incolpevole Seculin. 1-0 per l'Inter. Quante volte avremmo sentito questa frase nel corso della stagione, stavolta aveva tutti i caratteri di una liberazione. I nerazzurri continueranno a premere sull'acceleratore ma prima la traversa (sempre con Icardi) e poi ancora Seculin diranno di no alla banda Mancini. I minuti finali sembrano rimettere benzina nel serbatoio del Chievo, ma è solo un fuoco di paglia (un logorante fuoco di paglia). Il tecnico di Jesi può essere soddisfatto, i suoi hanno creato molto capitalizzando forse nel peggiore dei modi. Una costante per l'Inter di quest'anno: massimo profitto col minimo sforzo. Se si voleva ripartire si doveva ripartire con questo risultato e con la firma, manco a dirlo, del più decisivo di tutti: Mauro Icardi.