Verso Fiorentina - Inter, le mosse di Mancini

Il tecnico si gioca - a Firenze - una fetta di Champions, serve una scossa.

Verso Fiorentina - Inter, le mosse di Mancini
Verso Fiorentina - Inter, le mosse di Mancini
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Di Johnathan Scaffardi

Si riparte da Firenze, dopo il pirotecnico pari di Verona. Sensazioni contrastanti, il tracollo emotivo spazzato via da una reazione d'orgoglio. L'Inter si ri-accende e salva il salvabile, da 1-3 a 3-3, un punto che conta poco, ma evita guai peggiori. La marcia non è da squadra di timbro europeo, quello nerazzurro è piuttosto il passo traballante di un gruppo che bussa in cerca di certezze. Firenze è snodo cruciale, per classifica e futuro. Il ricordo amaro della gara d'andata fa da cornice a una sfida da Champions. Un punto soltanto a dividere l'undici di Mancini e quello di Sousa, mentre alle spalle si ode il fragoroso ritorno della Roma di Spalletti. Partita aperta, sul tavolo milioni e gloria.

Ipotizzare le idee di casa Inter non è affar da poco. Mancini è tecnico che ama stupire, filosofo dell'eccesso, genio sregolato anche in abito elegante. Non sempre il vorticoso mulinare di uomini e moduli produce buone nuove, ma il via vai di interpreti è ormai prassi consolidata. Occorre quindi buttare un occhio agli avversari di giornata per valutare la formazione titolare.

Handanovic torna a godere della protezione di Miranda. La tranquillità del brasiliano può aiutare specie in situazioni da palla inattiva. L'ex Atletico legge il gioco e dirige con classe il comparto arretrato. Al suo fianco, l'esuberante Murillo. In corsia, è ballottaggio in essere. Telles è l'uomo di maggior spinta, ma non garantisce la stessa copertura di Nagatomo. Il nipponico può prendere la mancina, con D'Ambrosio sul versante opposto.

Senza Melo, out per squalifica, cerniera di mezzo affidata a Medel, con Brozovic e Kondogbia a garantire quantomeno dinamismo e prestanza. In caso di schieramento a due, con tre giocatori alle spalle di un'unica punta, a rischiare è soprattutto il croato. Dopo l'ottima prova con il Verona, via libera per Perisic, perfetto elemento d'unione in una trequarti che poggia sullo spirito di sacrificio dell'ex Wolfsburg e di Eder. Il colpo del mercato invernale dell'Inter si gioca una casacca con Ljajic in caso di 4-3-3, mentre è certo del posto con passaggio al 4-2-3-1.

Si è detto di Icardi. L'attaccante - nuovamente in gol con continuità - parte in netto vantaggio sulla concorrenza, ma non è da escludere a priori un'Inter arroccata, pronta all'assalto in ripartenza. Ipotesi che da lustro a un tridente leggero, con Ljajic e Perisic larghi e Eder riferimento centrale.