La Juventus è stato il crocevia per comprendere limiti e potenzialità dell’Inter 2016. Tutto in una settimana: l’inferno dello Stadium, domenica, la presa di coscienza di una forza ritrovata in Coppa Italia. Ripartire da mercoledì, da San Siro. Vigilia di conferme dunque in campionato per Roberto Mancini, che domani affronterà, in posticipo, il Palermo di Giuseppe Iachini. Una gara estremamente importante quella tra le mura casalinghe per la squadra nerazzurra. Di fronte un avversario in difficoltà, che non vince dal 24 gennaio, costretto nella lotta per non retrocedere. Il tecnico jesino ha presentato il match contro i rosanero nella consueta conferenza stampa della vigilia.

Quali sono i segnali positivi dopo la gara contro la Juventus?
“Non siamo andati in finale e ci dispiace, perché avremmo voluto arrivarci. Ma la partita ha dimostrato che siamo in grado di fare qualcosa di buono, ci ha ridato consapevolezza e tranquillità. Siamo pronti per ripartire e continuare a lottare per il terzo posto.”

La Roma fa paura?
“Vincendo domani, torneremmo a cinque punti, poi tra due settimane ci sarà lo scontro diretto. Dipenderà solo da noi".

C'è del rammarico per l'ultimo periodo? Per i tanti punti persi?
“Nei primi mesi abbiamo pensato di aver raggiunto qualcosa, poi è arrivato il calo. In una situazione come la nostra ci può stare, abbiamo perso dei punti in modo particolare, sempre negli ultimi minuti, per sfortuna, per episodi o per demerito. Ma non c'è alcun rammarico, siamo ancora in corsa. Non è mai accaduto che non mi seguissero, questo non è mai successo. Se c'è una cosa sicura, è l'atteggiamento dei giocatori, sempre positivo. Dire certe cosa fa parte della mentalità italiana.”

Perisic può essere determinante? Le condizioni di Kondogbia?
“Ha sempre giocato nel ruolo di mercoledì sera, a parte l'inizio quando l'ho schierato come mezza punta nel rombo. Lui, al pari di Kondogbia e Brozovic l'anno scorso, aveva bisogno di tempo per ambientarsi. Kondogbia sta bene, domani può sicuramente giocare.”

Sembra un po' depresso: è vero?
“No, assolutamente".

Icardi capitano, qual'è il bilancio?
“Non è mai facile fare il capitano, ancor di più all'Inter. Non è mai facile crescere in pochi mesi, e la fascia serve proprio per questo. Fare il capitano in nerazzurro vuol dire tanto. Lui rappresenta il futuro. Ha grinta, carattere ma ci vuole pazienza, è un impegno importante.”

Quanto sono servite le parole di Ausilio?
“Piero ha grande esperienza ed è molto amico dei giocatori, a volte queste parole possono servire. I giocatori hanno grande rispetto dei dirigenti, quindi può servire a volte".

Quale delle gare contro la Juventus rappresenta la vera Inter?
“In campionato è stata una partita equilibrata, nel calcio gli episodi cambiano le cose, come accaduto a noi che abbiam perso per un episodio ad inizio secondo tempo. La vera palla gol del match però l’abbiamo avuta noi. Poi chiaramente a Milano è stato diverso, siamo stati più aggressivi.”

Il periodo difficile è archiviato?
“Nessuno di noi lavora per perdere, il calcio è così. Bisogna sempre allenarsi per cercare di migliorare, ma l'impegno non è mai cambiato. Una gara non cancella i risultati non positivi, ma può aiutare a invertire rotta. Non siamo ultimi in classifica, vincendo domani saremo ancora a 5 punti dal terzo posto.”