Un turno infrasettimanale molto delicato quello che aspetta l’Inter e Frank de Boer. La gara contro il Torino di Sinisa Mihajlovic rappresenta forse l’ultima chance per il tecnico olandese di rimanere sulla panchina dei nerazzurri. Tante le voci che vorrebbero infatti il tecnico verso i saluti. Per questo la gara contro i Granata risulta fondamentale ma forse, in caso di successo, non determinante per la salvezza. Rialzarsi e dimostrare che esiste un lavoro di squadra, intenti condivisi, voglia di continuare a lavorare insieme. È necessario ritrovare la vittoria e la continuità di risultati dopo le tre sconfitte consecutive rimediate in campionato.

Qualunque sarà il suo destino, il tecnico era presente ad Appiano Gentile per la consueta conferen della vigilia e ha risposto alle tante domande della stampa. Inevitabile che si partisse proprio dal suo futuro e dalla campagna contro creatasi in questi giorni.

"Sono stanco di parlare di queste cose. Questa situazione non ci fa bene, contano solo i giocatori e la squadra. È un momento molto difficile, per me e per i giocatori, mi interessa solo lavorare cambiare questa situazione. Dobbiamo rimanere uniti. Dobbiamo lavorare duramente. Continuiamo a farlo come sempre, per me è solo una questione di tempo. So che è molto difficile perché nel calcio non ce n’è molto ma è così: rimanere concentrato sul Torino è l'unica cosa che posso fare. Vincere lì potrebbe non bastare? Non voglio pensarci, voglio solo pensare a preparare la squadra. Dopo penseremo al resto, io sono ottimista. Ho fiducia nella squadra e credo che si possa cambiare questo momento. La società sapeva che il progetto era difficile e ora mi sta sostenendo.”

Frank De Boer, spaziointer.it
Frank De Boer, spaziointer.it

IL RISCHIO ESONERO, LA DIRIGENZA E L'ANALISI TATTICA

Il nodo centrale è, oltre la mancanza di risultati, il rapporto con la dirigenza, ma il tecnico è apparso fiducia a riguardo, cercando di smorzare gli animi.

"Abbiamo iniziato un progetto che sapevamo non sarebbe stato facile. Negli ultimi 5 anni l'Inter non ha mai vinto, esiste una ragione che dobbiamo e possiamo cambiare. La società Suning lo sapeva e ha accettato, con fiducia, provando a fare il meglio per l'Inter. Quando abbiamo iniziato il progetto eravamo consapevoli della sua difficoltà. La dirigenza è sempre qui, parliamo sempre in campo e fuori e l'ambiente è molto disponibile. Ovviamente ognuno ha la propria opinione ed è normale, non c'è problema. Sento comunque la fiducia di Suning, questo è molto importante sia per me sia per la squadra. Abbiamo tutti ancora fiducia in questo progetto".

La partita contro il Southampton e il match contro l’Atalanta, seppur diversi per risultato, non lo sono stati quanto a prestazione, specialmente nel primo tempo. Qualcosa su cui il tecnico sa di dover lavorare, nonostante si parli ancora di condizione fisica ottimale.

"Bergamo è un campo sempre difficile. Il primo tempo contro l'Atalanta è stato il peggiore da quando sono qui, ero arrabbiato con i giocatori perché non erano quelli che conosco. Nella ripresa però abbiamo cambiato atteggiamento e ho visto più coraggio. Abbiamo fatto decisamente meglio, dopo il gol l'unica squadra che ha provato a vincere siamo stati noi. Non ero affatto contento del primo tempo, tutti noi vogliamo vedere un'Inter come all'inizio del progetto. Vorrei che si giocasse bene per tutta la partita, non a tratti. Contro il Southampton ho visto disciplina, la stessa vista contro la Juventus. Si deve sempre iniziare da questo, in qualsiasi modo vogliamo giocare.

Prima è necessario essere compatti, poi avere fiducia nel giocare con la palla. Cosa che è accaduta nella ripresa, soprattutto dopo il gol, come a Bergamo. Lo spogliatoio? Sì, è con me al 100%. Ho molta fiducia nella squadra, sappiamo di dover migliorare molto considerando le ultime partite ma sono fiducioso, abbiamo giocato solo una partita davvero molto male. Dobbiamo sapere che quando l'avversario segna per primo la nostra testa ne risente, come è successo in altre occasioni. Ci costa molte energie, bisogna essere più concentrati. Siamo noi a dover segnare per primi. Ieri ne abbiamo parlato con i giocatori. Non si può prendere un gol, conta a livello di testa".

De Boer a Verona, calcionews24.com
De Boer a Verona, calcionews24.com

Il cammino, dall’inizio, non è stato facile per il tecnico olandese, tante le sconfitte, poche le prestazioni convincenti, poca la costanza. L’arrivo in corsa non ha facilitato il suo lavoro tra studio e adattamento.

"Per me la filosofia è sempre rimasta la stessa, molte partite le abbiamo giocate come volevamo. Magari non per 90 minuti, però contro Juventus, Roma, Cagliari e Bologna ho visto l'Inter che vorrei vedere sempre. In questo momento dobbiamo capire di non poter commettere errori. Per me è solo questione di tempo, è molto difficile lavorare con 20 nuovi giocatori. Molti sono delusi perché non giocano ma solo undici possono scendere in campo. Bisogna accettare questo ma non è facile anche per me. Quando hai più settimane per preparare il campionato, riesci a trovare i limiti della squadra e a prepararti meglio. Quello che dovevamo provare nelle amichevoli lo stiamo provando nelle gare ufficiali. Ora trovi problemi che avresti scoperto durante gli impegni pre stagionali.

La scelta è stata quella di proporre un gioco più offensivo ma per tutto questo serve tempo. Man mano si possono scoprire i giocatori, partendo da un'idea di base che col tempo e l'esperienza poteva cambiare. Col tempo avrei potuto scoprire la rosa ideale per concretizzare questa filosofia. Ora bisogna accettare la situazione e procedere passo dopo passo, ad un certo punto tutto andrà al suo posto. All'inizio del progetto ho accettato la situazione, la dirigenza e la società ne erano consapevoli. Non è che con un altro allenatore questi problemi si risolveranno, un altro tecnico dovrebbe affrontare le stesse problematiche. Conta solo che Suning creda in questo progetto e che noi possiamo sistemare la situazione.”

L'AVVERSARIO E I GIOCATORI

La gara di domani non sarà affatto semplice, con un avversario ostico, ben costruito che staziona nelle posizioni che contano e che domenica scorsa ha inflitto alla Lazio un pareggio all’extra time.
"Il Torino è una squadra che gioca e pressa alto, è in un buon momento e i tre attaccanti sono in forma. Ljajic, Belotti e Falque stanno bene, la squadra viene a San Siro con grande fiducia. Per me è però un buon momento per vincere. Sarà una gara interessante, giocano 4-3-3, pressano e hanno la nostra stessa filosofia. Non voglio parlare di ciò che ci siamo detti con i giocatori. Voglio vedere una squadra unita dalla stessa idea di gioco, questo per me è molto importante. Deve esserci solo un'idea, vincere con la nostra filosofia. Non devo spiegare la mia decisione in merito alla scelta dei giocatori ma sono molto soddisfatto da Banega, sta facendo bene. 

Gabigol, italiacalcio24.it
Gabigol, italiacalcio24.it

Abbiamo molti buoni giocatori al momento. Ho preferito Brozovic ma possiamo sempre cambiare. Non è un problema di giocatori quanto piuttosto tattico. Di Gabriel (GAbigol) ho detto spesso che deve capire che qui non è facile per lui. La squadra non è in un buon momento e inserire un nuovo giocatore non è facile. Sta lavorando duramente, arriverà il momento in cui giocherà. Per quanto riguarda Medel, se sarà multato deciderà la società. Ha danneggiato sé stesso ma anche la squadra. Deve sapere che ha sbagliato, in questo momento un giocatore esperto come lui è importante per noi. Però è così. A breve sapremo il risultato del ricorso ma di certo mancherà domani."