Sembra abbia voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa Antonio Conte. Quale occasione migliore, quindi, per regalarsi tale opportunità nel giorno del suo compleanno. L'intervista uscita sulla Gazzetta vede un Conte fiero del proprio lavoro e senza troppi timori reverenziali o fair play verso chi ha osato "nominare invano" la sua Juve.

Subito la parte più polemica. Se Guardiola, accasatosi da poco in Baviera e subito accontentato con Thiago Alcantara per circa 20mln di euro, ha avuto il pelo sullo stomaco di fare i conti in tasca a Madama definendola molto ricca, Conte risponde per le rime: "Guardiola ha detto che abbiamo soldi da spendere: evidentemente è rimasto ai tempi del Brescia, o non sa che il suo Bayern ha investito 70 milioni per rinforzare la squadra più forte di tutte".

Ma la parte dell'intervista più feroce viene riservata al mai nominato Walter Mazzarri che ha recentemente paragonato la sua Inter alla prima Juve di Conte con meno soldi a disposizione. Ovvia la replica del tecnico bianconero; difficile pensare si sia voluto rivolgere a qualcun'altro: "Da quando sono qui io, il gap tra entrate e uscite è molto contenuto, abbiamo vinto e messo a posto i bilanci. Nel 2011 è arrivato lo scudetto con sette undicesimi della squadra che fu settima, inserendo solamente Lichtsteiner, Vucinic, Pirlo a parametro zero e Vidal preso a 9 milioni, la metà di quello che hanno pagato Inler. Qualcuno dà fiato alle trombe per giustificare i propri fallimenti".

Uno sguardo, poi, sul campionato che verrà e sui nuovi arrivi in casa Juve: "I valori stanno cambiando. Milan e Inter, come noi, sono le grandi storiche che devono puntare a vincere senza se e senza ma. Poi c'è il  Napoli  che ha preso un grande allenatore e sta facendo acquisti costati 75-80 milioni, c'è la Fiorentina di cui tutti sottovalutano l'acquisto di Rossi e infine ci sono le romane. A proposito, complimenti a chi ha realizzato l'affare Marquinhos". "Llorente, Ogbonna e Tevez mi hanno sorpreso. Anzi , impressionato. Ho sentito dire tante cose su Tevez, io invece sto vedendo un ragazzo che lavora tantissimo. Ha le gambe imballate, ma è un piacere vederlo allenarsi".

Chiusura con un importante previsione per il futuro: "L'Inter del triplete vinse ma non crebbe, io invece non sono sicuro che vinceremo, ma che cresceremo ancora sì. Siamo all'anno zero: poi, forse, l'estate prossima potremmo mettere mano al portafoglio".

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Alessio Molteni
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