Juve da record. Questo il titolo che capeggiava oggi sui quotidiani sportivi. In effetti la Juventus di Antonio Conte sta abbattendo tutti i record e sta dimostrando che in Italia è la squadra più forte. 9 vittorie consecutive, raggiunta la grande Juve di Fabio Capello, quella di Nedved, Camorenesi, Ibrahimovic e Del Piero, per intenderci. Un 2013 che si chiude, dunque, in maniera positiva per la formazione bianconera che in questo anno solare hanno totalizzato 89 punti con una media di 2,405 (punti) a partita: un record da quando si assegnano tre punti a vittoria.

Una macchina imbattibile verrebbe da dire, ma in realtà un difetto questa Juve c'è l'ha: in Europa non riesce ad esprimere il gioco straripante che propone nel campionato italiano. La delusione più grnade di questo 2013, rimarrà proprio l'eliminazione dalla Champions League nella fase a gironi. Fatali sono stati i pareggi in casa del Copenaghen e quello allo Stadium contro il Galatasaray di Roberto Mancini. Fatali perchè hanno costretto la banda di Conte ad andare a Istanbul con la qualificazione in bilico, in uno stadio, la "Turk Telekom Arena", in cui la pressione del tifo gioca un ruolo importante. Ma il nemico numero per la formazione bianconera non è stato il calore sugli spalti, bensì la tempesta di neve che si è abbattuta sulla capitale turca. Partita sospesa al 31' del primo tempo e ripresa il giorno dopo con un campo in pessime condizioni: "This was not football". All'85' Sneijeder segna la rete qualificazione per il Galatasaray e la Juventus saluta la Champions retrocedendo in Europa League.

Perchè la Juve domina in Italia ma fa fatica in Europa? Storicamente e tradizionalmente la Juventus ha vinto più scudetti che Coppe dei Campioni o Champions League, se preferite, ma questo si pensava fosse l'anno buono. Tevez e Llorente quest'estate hanno fatto sognare i tifosi, ma per vincere in Europa serve un misto di talento, esperienza e mentalità vincente. Tutte doti che gli uomini di Conte sta acquisendo con gli anni. Non bisogna dimenticare che la società bianconera, non meno di tre anni fa, veniva da due settimi posti e l'Europa era molto, molto distante.

Dimenticata la delusione post-Champions, la Juventus si è rituffata subito nel campionato e, approffitando di qualche pareggio di troppo da parte della Roma, ha allungato a più cinque il distacco dai giallorossi. Il 5 gennaio la grande sfida allo Juventus Stadium, con la Roma, che sentendo le parole di Garcià, verrà a Torino per vincere la gara. Si prospetta, dunque, un match importante per il destino di questo campionato. La Juventus, infatti, vincendo si porterebbe a più otto sui giallorossi e si cucirebbero mezzo scudetto sul petto, il terzo consecutivo.

Il 5 gennaio sarà quindi una data fondamentale come lo sarà il 3 gennaio: giorno di apertura della sessione invernale del calciomercato. Il mercato, come al solito, è un tema delicato soprattutto a gennaio, quando il tempo per concludere le trattative è ristretto e pochi sono i soldi che circolano. In casa Juve la strategia sembra essere chiara. Conte ha richiesto un esterno per far rifiatare Asamoah. Quasi impossibile arrivare a Kolarov del Manchester City, se ne riparlerà a giugno. Probabile, invece, l'arrivo di Jeremy Menez dal Paris Saint-Germain. Il francese in rotta con il club parigino consentirebbe a Conte di tornare al vecchio modulo 4-3-3 con Menez e Tevez ai lati di Llorente. Discorso Naiggolan: Marotta ieri, nel post partita di Atalanta-Juve, è stato chiaro: "Naiggolan è un ottimo giocatore, ma non è un nostro obiettivo". Sull'indonesiano, infatti, ci sarebbe il Milan: Galliani ha proposto 6,5 milioni per la comproprietà, Cellino ne chiede 7, la sensazione è che la trattiva possa chiudersi. Per quanto rigurda le cessioni, nessuno dovrebbe lasciare Torino nel mese di gennaio.

E' di oggi la notizia che Peluso avrebbe rifiutato un possibile trasferimento al Livorno. L'ex atalantino vuole continuare la sua avventura con la maglia bianconera. Anche Vucinc ha recentemente dichiarato che non è insoddisfatto e che non vuole lasciare i colori bianconeri. Discorso a parte per Quagliarella: l'attaccante campano è seguito dalla Lazio e potrebbe decidere di andare a Roma per cercare maggiore continuità. Conte, però, lo stima e difficilmente lo lascerà partire a gennaio. Il 2014 sarà poi l'anno dei possibili rinnovi di Pirlo e Pogba. Il centrocampista della Nazionale italiana ha intenzione di proseguire con la maglia bianconera, ma chiede almeno due anni di contratto. Al francese sarà, invece, aumentato l'ingaggio per cercare di blindare uno dei maggiori talenti nel panorama mondiale.