Un goal fondamentale, partendo dalla panchina. Claudio Marchisio si riprende la scena e lo fa con classe e umiltà, segnando il gol del 1-2 al Cagliari, che consegna ai campioni d’Italia i tre punti e la testa salda della classifica. Oggi ha parlato ai microfoni di SkySport, fissando obiettivi e analizzando la situazione della Juventus.

IL CAGLIARI - "E' stato un gol importante e non perché, come hanno detto, ero scontento della panchina, ma perché era una partita importante e volevamo vincerla. Il gol ritrovato aumenta la stima in me stesso, ma al di là della panchina o giocare titolare, non è mai venuta meno la mia voglia di mettermi a disposizione.”Marchisio è diventato seconda scelta di Conte, dopo che l’infortunio di inizio stagione ha consegnato a Pogba la maglia da titolare. Ma lui stenta qualsiasi polemica e, con sincerità, ammette: “La panchina non è mai facile accettarla: tutti i giocatori vogliono sempre scendere in campo e dare il loro contributo. Ma, fateci caso, negli ultimi due anni, nella Juventus la vera differenza l'ha sempre fatta chi ha giocato di meno, portando punti importanti con i gol e nel lavoro di tutti i giorni. Se gli undici che giocano di più migliorano è anche perché ci sono gli altri che dietro non mollano mai".

PASSATO E PRESENTE – Quattro trofei in meno di 24 mesi. La Juve ha vinto quasi tutto in Italia e prova a confermarsi per il terzo anno di fila. Lo sa il numero 8 bianconero, lo sa Antonio Conte: “Dopo due anni che vinci scudetto e Supercoppa non è sempre facile ritrovare motivazioni e concentrazione. Invece, sia chi è rimasto, sia chi è arrivato si è messo a disposizione della squadra e dell'allenatore con grandissima buona volontà e adesso siamo di nuovo in testa. I risultati eccellenti mettono ancora più in risalto il lavoro svolto quest'anno".

OBIETTIVI – La Vecchia Signora ha aperto l’anno con la doppia vittoria su Roma e Cagliari, superando i record della Juventus del passato. 52 punti sono tanti, ma diventano privi di significato se non si guarda al tricolore: “L’obiettivo non sono i cento punti, l'obiettivo è lo scudetto. E se davvero riuscissimo a vincere il terzo consecutivo di potrebbe dire che questa è una delle Juventus migliori di sempre. Io mi allenavo con la Juventus di Capello, rispetto a questa era una squadra completamente diversa e anche le circostanze generali erano diverse". A giocarsela con la Juventus, c’è la Roma. Fino a poche settimane fa Conte e i suoi inseguivano i giallorossi, oggi la sfida scudetto è tutta nelle loro mani: “Noi pensiamo solo a noi stessi, alle partite che abbiamo davanti, a vincerle tutte, continuando con lo stesso impegno e concentrazione.  A differenza del primo anno in cui abbiamo inseguito a lungo il Milan in classifica, questa volta dobbiamo gestire noi il vantaggio e farlo con grande intelligenza”.