Due tempi e due partite differenti. Nella prima parte di gara la peggior Juve dell’annata, molle, svogliata ed estremamente imprecisa a fronte di una Lazio quadrata, puntuale negli anticipi e ripartenze. Altra storia nei secondi 45 minuti con il pareggio di Llorente e i biancocelesti guidati da un Hernanes ispiratissimo a mettere i brividi in diverse occasioni a Storari & co. Tutto sommato, in attesa di Verona-Roma, poteva andare peggio agli uomini di Conte che escono da una brutta settimana capitolina con un pareggio che va stretto all’undici di Reja.

Le cause sono presto dette. Le assenze di Chiellini e Pirlo non sono state di poco conto. Con la Lazio in costante anticipo su Tevez e Llorente, i piedi di Marchisio non sono riusciti a trovare quel quid necessario per fare scattare una scintilla degna di nota. Riguardo al numero 3 juventino, il sostituto Ogbonna ha pasticciato abbastanza, male accompagnato da un Bonucci altrettanto confusionario.

La traversa salvaJuve a dieci minuti dalla fine, colpita in collaborazione fra Klose e Storari, rappresenta ciò che una difesa può combinare in assenza di colui che la guida. Stesso discorso per le uniche due azioni biancocelesti del primo tempo: verticalizzazioni a tagliare la difesa juventina come il burro senza uno straccio di diagonale. La prima volta Buffon esce e rattoppa, al 24’ il numero uno è incolpevole sul buco lasciato da Ogbonna e atterra Klose. Espulsione come da regolamento e rigore firmato da Candreva. Vuoi vedere che è proprio Chiellini il vero driver della retroguardia bianconera?

La Juve, dal canto suo, fino al gol dei padroni di casa, è stata ben poca cosa. Il 4-3-2 impostato alla chetichella da Conte togliendo Asamoah riesce a produrre solo una sbiadita girata di Llorente al 36’ sull’unica percussione dalla destra. Presagio del gol dello spagnolo che verrà di lì a poco.

Se è vero che nella seconda parte di gara, la Juve non si tuffa a capofitto nell’area avversaria, è altrettanto corretto dire che le sono bastati due minuti per mettere paura a Reja. Il secondo affondo sulla destra di un fischiatissimo Lichtsteiner, siamo al 60’, porta alla zuccata di Llorente che scavalca Berisha. Momento di adrenalina bianconera, che rischia poco dopo di trasformarsi in estasi quando Tevez trova la respinta del portiere albanese.

Cala il sipario bianconero e arrivano le giocate di un sontuoso Hernanes rincorso a vuoto da Vidal e Marchisio (brutta prova la loro) e due legni, l’ultimo dei quali colpito dal giovane Keita con Storari fortunato nel rimpallo.

Meglio così per la Juve che può consolarsi con le statistiche degli anni precedenti quando in questo periodo c’è sempre stato un calo fisico e nei risultati. A proposito, si è fatto una gran parlare di Pogba in settimana. Stasera non ha tradito le attese: combattivo, trascinatore e con esperienza da vendere. Scappa quasi da ridere, stiamo parlando di un ragazzo di 20 anni.

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Alessio Molteni
Appassionato di calcio e di LIBERA informazione scrivo su Vavel perchè è giovane, onesto e indipendente. Ognuno ha le proprie idee e più ce ne sono meglio è. Questo rende unico nel suo genere Vavel: la pluralità e la partecipazione.