E’ un Antonio Conte furioso quello che si presenta nel dopo partita di Verona – Juventus. Una partita dominata nel primo tempo, lasciata in mano agli avversari nel secondo che con merito portano a casa un punto prezioso mentre la capolista ne perde due a un minuto dalla fine.

UMILTA’– La parola d’ordine della giornata è umiltà. Segnali di un cedimento c’erano stati gia’ contro l’Inter, un blackout generale che, nonostante i due gol di vantaggio, ha portato al ribaltamento della gara: “E' un'occasione persa al di là degli altri. Potevamo riaprirla solo noi e ci siamo riusciti. Il campionato è molto lungo e non si è ancora vinto nulla: abbiamo conquistato due scudetti con cattiveria e dovremo fare lo stesso quest'anno. E' un pareggio che ci farà fare un bagno d'umiltà”.

LA GARA– I due gol subiti sono arrivati da palle inattive. Un problema che la Juventus continua a portarsi dietro da qualche gara, Conte non pare aver ancora preso delle misure per limitarne i danni: “Non ci sono spiegazioni, continuo a ribadire che le partite durano 95' e non 45', basta con le disattenzioni: ancora due volte su calcio fermo. Dobbiamo stare attenti, altrimenti vanifichiamo tutto quello che di bello abbiamo fatto”. E continua a ripetere il leitmotiv delle ultime settimane, quando in molti chiedono perché il tecnico scalpiti fino all’ultimo minuto, anche davanti a risultati acquisiti: “Si è padroni del gioco per 45', poi basta una cosa per andare nel panico e nell'ansia. Era già successo un po' con l'Inter. Stiamo prendendo troppi gol su palla inattiva, ogni volta è un'ansia per tutti. In quei casi c'è poco da studiare. All'ultimo minuto ci hanno pareggiato una partita che avevamo dominato. Forse eravamo sconnessi.”

TITOLARI E NON - Qualche giocatore non è sembrato al massimo e ha mostrato attimi di sufficienza che hanno fatto la differenza a centrocampo. Tra questi sicuramente Paul Pogba e Arturo Vidal: “Si poteva fare meglio. – ammette il tecnico, non escludendo che potrebbe arrivare un turnover anche per i big. “Farò le mie valutazioni serene, il posto bisogna tenerselo ben stretto, soprattutto a centrocampo dove c'è Marchisio che si sta sempre sedendo in panchina. E poi abbiamo preso Osvaldo che potrebbe essere un'alternativa in attacco. Non ci sono titolari o vice, gioca chi sta meglio.” E conclude: “L'importante è avere giocatori che abbiano voglia di mettermi in difficoltà nelle scelte. Dare la colpa al turnover, visto che abbiamo una partita a settimana, non mi sembra il caso. Le motivazioni devono sempre essere al mille. Mi spiace perché erano due punti in più”.