Giornata movimentata per Antonio Conte, ma per non per il risultato della sua Juve. Dopo la vittoria sul Chievo, il tecnico bianconero è stato incalzato dai giornalisti sulle parole di Capello in settimana. L’ex tecnico della Vecchia Signora aveva infatti criticato Conte per non aver concesso un giorno di riposo ai suoi dopo il pareggio allo scadere di Verona.

LA GARA – In sala stampa si analizza la partita di oggi pensando a domenica scorsa e alla settimana in casa Juve: “Non aspettavo particolari risposte, i miei calciatori rispondono quotidianamente. Poi ci sono alcune situazioni nelle quali bisogna alzare la voce, per non abbassare la guardia, e perdere la giusta strada. Proprio per crescere ancora, non andava tralasciata la situazione di Verona. I ragazzi sanno che andiamo a fare qualcosa di storico, il terzo scudetto consecutivo.” Parla della prestazione dei suoi e elogia la difesa: “La risposta di Ogbonna e Caceres è stata molto buona. Marchisio ha fatto molto bene da mezz'ala, la coppia di attaccanti Llorente-Giovinco mi ha soddisfatto. Adesso archiviamo questa partita e ci tuffiamo nell'Europa League, nell'appuntamento con il Trabzonspor. Mi auguro che giovedì ci sia una bella atmosfera".  Ritorna poi sul problema concentrazione da mantenere novanta minuti: “E' dura essere aggressivi per tutti i 95 minuti. Però non possiamo calare, è un periodo in cui appena distogliamo attenzione succede di tutto. Oggi il Chievo non ha mai tirato, ci siamo segnati noi. Poi hanno creato un paio di situazioni. Bisogna migliorare, però vedendo l'autorete di oggi è dura. Bisogna fare molta attenzione, è un momento della stagione in cui come tirano ci segnano. Dobbiamo capitalizzare, anche perché dietro Roma e Napoli non mollano".

CAPELLO – Ai microfoni di Sky, qualcuno e’ tornato sulle parole diCapello che ha parlato di campionato poco competitivo e non allenante. Prima scherza il tecnico salentino e poi lancia una frecciatina: "Dirò al presidente di iscriverci in Premier League. Forse a qualcuno da fastidio che possiamo superare quella Juventus, che vinse due scudetti ma a livello di gioco non fu memorabile. Ricordo la Juventus di Lippi, quella di Trapattoni. A quella di Capello ricordo solo che ha vinto due scudetti, poi revocati.” E continua: “Stranamente spesso Capello mette il becco in casa di altri, ma guardi a casa sua. Ripeto, ha vinto due scudetti, ma nessuno ricorda cose emblematiche. Eppure aveva un'armata e uscì nei quarti in Champions come noi. Mi guarderei bene prima di dire fesserie. Hanno tolto quei due titoli? Già, quella fu una grande fesseria. Quella squadra stravinse sul campo.”

I TIFOSI E GIOVINCO– Domenica non facile per Conte, si diceva. E alla necessità di dare risposte sul campo, si è aggiunta anche quella di rispondere ai tifosi che avevano esposto uno striscione richiamando le parole del tecnico sull'umiltà: “Io penso alla Juve 24 ore su 24 e continuerò a farlo finché sarà l'allenatore. Sono per il bagno di umiltà. Speriamo l'abbia scritto Gesù che non ha colpe. E' difficile avere sempre lo stesso atteggiamento.” Altro discorso quello di Sebastian Giovinco, schierato dal primo minuto e uscito sotto i fischi dello Juventus Stadium. Il tecnico lo ha abbracciato e accompagnato in panchina, per evitare la contro-reazione del suo calciatore. Parla prima dei giornalisti e mette sotto accusa come viene presentata la vigilia della partita: “Viene fatta una campagna mediatica vergognosa nei confronti di questo calciatore, quindi non mi piace questo, non mi piace perché non bisogna mai mancare di rispetto alle persone. Quando io leggo che sono costretto a far giocare Giovinco perché non ne ho altri, è brutto. In 30 anni di calci non mi è mai capitato di leggere una cosa del genere. E' brutto e questo fa capire che c'è prevenzione nei confronti di un calciatore. Non dimentichiamo che l'anno scorso, fino a gennaio, ci ha trascinato lui, perché ce l'ho fisso in mente quello che ha fatto Giovinco. Però non è simpatico, è piccolino forse, o magari non parla con qualche giornalista, non dà la formazione, forse fa questo Giovinco, sta sulle palle e allora lo si massacra.” Poi parla dei tifosi: “Purtroppo chi legge si fa condizionare, perché è questa la verità. In me c'è grandissima amarezza perché, ripeto, toccatemi tutti - facciamo pubblicità - ma non toccatemi i giocatori. Io mi scaglio contro chi tocca i calciatori, mi scaglio con tutto me stesso, non mi interessa chi è, anche se è della stessa fede, perché ci vuole rispetto, per gente che sta facendo grandissime cose, e questo è il terzo anno. Poi nel momento in cui non ci sarò più io qui, fate quello che volete".