I primi problemi di Max Allegri partono dalla mediana, e qui un paragone con la Juve di Conte è inevitabile. Col tecnico leccese Pirlo era "Il direttore d'orchestra" perfetto, e Vidal e Pogba azzannavano letterelamente gli avversari, costretti a chiudersi a riccio e puntare solo sulle ripartenze. La carica e lo spirito con cui giocavano erano visibili a occhio nudo. Erano questi aspetti la vera forza della squadra.

Detto questo, c'è da rimarcare che mercoledì l'intero centrocampo juventino ha prodotto un solo tiro in porta in 90 minuti con Pogba, con palla terminata a lato. Un dato che non si registrava da fine campionato 2011, quando alla guida della squadra c'era Gigi Del Neri. D'accordo, contro Sassuolo, Olympiakos e Genoa i migliori in campo dei team avversari sono stati i portieri, questo è insindacabile. Ma è altresì innegabile che la mediana bianconera pressa molto di meno e Vidal - lui in particolare - e l'"enfant prodige" parigino sono molto meno decisivi rispetto agli anni passati. L'idea dei più - il sottoscritto compreso - è che ora il centrocampo bianconero cerchi più l'equilibrio che l'arrembaggio. Di conseguenza, ora gli altri hanno di meno quel "timore reverenziale" degli anni passati e osano molto di più. E Pirlo? Perchè lasciarlo fuori per Marchisio? 

Passando ora al reparto offensivo, nelle ultime uscite si è visto un Tevez in leggero appannamento. Non è il caso di lanciare campanelli d'allarme, d'altronde se la Juve ha vinto le prime 5 giornate il merito principale va dato all' "Apache", che da solo ha sbloccato o risolto quasi tutte le gare. Dei cali durante l'arco di una stagione sono più che normali. Ma senza l'argentino l'intero attacco bianconero produce molto poco, con la dovuta attenuante che mercoledì Perin è stato decisivo su Morata in almeno due occasioni. Tevez dipendenti quindi? E' presto per emettere sentenze di questo tipo, ma è un dato obiettivo che con l'ex del City spento l'intero reparto è avulso.

L'unica certezza è che Allegri avrà molto da lavorare e - soprattutto - dovrà trovare una nuova identità di gioco alla squadra.