Il maestro porge la mano all'allievo, Andrea Pirlo incorona Paul Pogba. Il francese è oggi uno dei pochi talenti, reali, della Serie A e in un campionato non più al top da qualche anno quasi "stride" un giocatore di questo potenziale. Inevitabili giungono le quotazioni, le possibili offerte, gli scenari auspicabili da qui a giugno, mese definito per la possibile partenza. 100 milioni, cifre astronomiche, associabili a Messi, a Ronaldo, ai più grandi. L'ultimo salto di qualità di Pogba, assurto nella stagione corrente da giocatore in grado di spezzare la partita a fasi alterne a campione di straordinaria continuità e qualità, porta a pensare a una possibile dipartita di fronte a un'offerta irrinunciabile. La Juventus studia come conservare Pogba, perché la rincorsa europea passa per la permanenza di campioni strappati per tempo ad altri top club. 

Pirlo, che in passato è stato tra i primi al mondo, come Pogba oggi, analizza le qualità del compagno di squadra "La prima volta che abbiamo giocato insieme alla Juventus, ci accorgemmo tutti che in lui c'era qualcosa di speciale, tant'è che in soli due anni è diventato uno dei migliori giocatori al mondo". Inspiegabile per il regista bianconero l'abbaglio del Manchester United. La scelta di far partire Pogba, a zero, resta un errore colossale dei red devils, solitamente attenti ai giovani di maggiori prospettive. Proprio il brusco addio sembra chiudere la porta a un futuro ritorno "Per qualsiasi motivo abbiano scelto di non dargli una possibilità, hanno senza dubbio commesso un errore che lo staff tecnico dovrà condividere con la società. Non credo che in futuro vedremo mai Pogba tornare al Manchester United. Adesso è alla Juve e lui sa che è in uno dei migliori club del mondo".

"Paul Pogba è il numero uno", detto da uno degli ultimi esponenti della scuola di artisti italiana un'elezione in piena regola.