L'occasione è di quelle ghiotte per la Juventus, dopo il risultato della Roma, bloccata in casa dall'Empoli sull'1-1, di scappare e di allungare ulteriormente, a +9. L'avversario però è ostico: l'Udinese di Andrea Stramaccioni, il primo allenatore riuscito a violare lo Juventus Stadium (ci sono riusciti, oltre a lui, solo Delio Rossi e Hitzfeld). Dunque, attenzione, come richiamato da Allegri in conferenza stampa.

I PRECEDENTI - Tutto sommato, a guardare i numeri, il campo di Udine sembra piuttosto favorevole ai bianconeri: in 40 trasferte di Serie A, sono arrivate 24 vittorie, a fronte di 5 sconfitte, con 11 pareggi. Contando anche le sfide a Torino, le vittorie bianconere salgono a 55, contro 15 pareggi e 11 sconfitte negli 81 precedenti. All'andata il finale favorì la Juventus, vittoriosa per 2-0 davanti al suo pubblico per effetto delle reti di Tevez e Marchisio:

L'ultimo precedente a Udine risale invece alla scorsa stagione, per la precisione al 14 aprile 2014, e in quell'occasione furono decisive le reti di Giovinco e Llorente, che tra l'altro aveva anche segnato il game-winner nei secondi finali della gara d'andata.

QUI UDINESE - La vittoria casalinga contro l'Empoli nell'ultimo turno ha dato sicuramente nuova linfa ai ragazzi di Stramaccioni, che non trovavano tre punti in campionato dal 7 dicembre, quando espugnarono San Siro vincendo per 2-1: da lì, 3 pareggi e due sconfitte, oltre all'eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Napoli ai rigori. La situazione di classifica è comunque tranquilla, anzi, i friuliani possono anche guardare in avanti, oltre che alle spalle. "Salvezza il primo obiettivo" è il diktat dei Pozzo, anche se poi realmente la squadra si trova quasi sempre in zona Europa, e quest'anno i 27 punti raccolti in 20 partite vanno ancora in questa direzione, visto che il sesto posto, l'ultimo che potrebbe essere buono per conquistare l'Europa League, dista solo 5 punti, e stentiamo a credere che Stramaccioni non ci pensi...

QUI JUVE - I bianconeri sono reduci da due prestazioni non esattamente di primo livello, anche per merito di due avversari che non si sono chiusi ad aspettare: prima è arrivato il 2-0 casalingo contro il Chievo, nel quale è stato decisivo Pogba che ha segnato il primo gol (alla sua maniera) e propiziato il secondo, mentre in settimana è arrivato l'1-0 sul campo del Parma che ha regalato la semifinale di Coppa Italia ai ragazzi di Allegri. Decisivo in quell'occasione è stato Morata con un gol all'89': la rete dello spagnolo è stato di fatto il coronamento di un ottimo periodo attraversato dall'ex Real Madrid, promosso spesso titolare, con Llorente in panchina. Non è sicuramente una bocciatura per il basco, come ha specificato lo stesso Allegri, ma è giusto far ruotare tutti i giocatori.

LE PROBABILI FORMAZIONI - Stramaccioni sembra piuttosto orientato a confermare il 3-5-2 come modulo, visto che, come vedremo, dovrebbe schierarsi allo stesso modo. Pesa la squalifica di Kone, 3 giornate per lui dopo l'espulsione rimediata ad Empoli. Tra i pali va quindi Karnezis, con la difesa a tre composta da Heurtaux, Danilo e Piris, che prende il posto di Domizzi, infortunato; esterni di centrocampo saranno Widmer e Pasqual, che dovrebbe essere preferito a Gabriel Silva, con al centro Guilherme e Allan insieme a Bruno Fernandes. Davanti confermata la coppia composta da Thereau e Di Natale.

Qualche problema a centrocampo invece per Allegri, che non ha a disposizione Vidal per infortunio e Marchisio per squalifica, e va verso, come detto, un ritorno al 3-5-2, essendo fuori anche Romulo e non vedendo troppo Padoin come interno di centrocampo. Dunque, difesa a tre davanti a Buffon con Caceres, Bonucci e Chiellini; agiscono sugli esterni Lichtsteiner e Evra, con al centro Pereyra, Pirlo e Pogba. In attacco ovviamente Tevez, sicuro del posto, mentre ancora qualche dubbio tra Llorente e Morata, anche se l'ex Madridista sembra favorito.

LE PAROLE DELLA VIGILIA - "Giochiamo contro i campioni ma possiamo fare la nostra partita. Non possiamo permetterci di concedere l’iniziativa perenne alla Juve e l’abbiamo dimostrato col Napoli e con la Roma. Ci saranno i momenti in cui saremo chiusi in area, ma anche quelli in cui faremo la partita con coraggio e orgoglio. È più una cosa mentale, un aspetto psicologico che pratico, e poi proveremo a fare qualcosa di diverso". Queste le parole in conferenza stampa di Andrea Stramaccioni, che vuole vedere una Udinese convinta. Occhio agli avversari, Tevez è il più pericoloso: "fa la differenza, sapendo giocare fuori dall’area di rigore, facendo il centrocampista aggiunto che porta un giocatore fuori e si abbassa oltre la linea dei centrocampisti ci avversari. All’andata lo fece e spaccò la partita. noi dovremo essere bravi a non perderlo anche quando si abbassa, quindi bisognerà accorciare e i nostri difensori dovranno uscire e non avere paura a giocare anche alti". Ricordando anche l'andata, che è servita di lezione: "Non ho problemi a dire che il primo tempo di Torino all’andata è stata la nostra peggiore prestazione nel girone di andata. Non riconobbi la mia Udinese anche se poi nella ripresa facemmo meglio". Parole anche per il suo collega e dirimpettaio, Allegri: "Ha duttilità tattica. Domani possono presentarsi con una difesa a tre dopo un campionato giocato a quattro, e raramente ho visto Conte giocare a quattro. La Juve può giocare con tre moduli, ma a noi cambia poco, noi avremo una nostra identità e li affronteremo col nostro modulo".

Dal canto suo, Allegri ha problemi sì di formazione, ma non esiste alcun caso Vidal, e l'ha sottolineato lui stesso: "Uno che esce dal campo, entra nello spogliatoio, si mette la borsa del ghiaccio e poi torna in panchina è strano? Io non ci vedo niente di male. Doveva affrontare una stagione difficile dopo il mondiale e l'infortunio, doveva recuperare in tre mesi e invece dopo un mese già giocava. A Parma ha preso una botta sulla caviglia con interessamento del ginocchio, col Milan ci sarà". La partita di Udine è piena di insidie, e questo periodo, secondo Allegri, è fondamentale per la stagione bianconera: "Vincere a Udine non sarà facile e poi Di Natale fa sempre gol. Sarà una partita da giocare con attenzione, siamo in un momento cruciale del campionato, dato che dovremo arrivare allo scontro diretto con il vantaggio che abbiamo ora. Lo stimolo è l'obiettivo finale: sette punti sono tanti e non sono niente, bastano due pareggi. Dovremo essere concentrati e sbagliare il meno possibile perché non c'è più tempo per recuperare. A Parma non abbiamo rischiato e loro sono stati molto aggressivi, concedendo poco. La maturità di una squadra si vede in queste partite ed è fondamentale per vincere un campionato. Bisogna vincere anche quando si gioca male". E sul mercato? "Non parlo, è un momento cruciale anche per quello".