Ai microfoni di Sky Sport Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, interviene così sul cosiddetto 'caso Lotito chiedendo un aiuto esterno e invita gli altri presidenti:"Mi chiedo noi cosa possiamo trasmettere ai nostri giovani, dove di calcio si parla poco, si parla sempre di questioni politiche, di questioni economiche. Mi sembra di essere tornato indietro ai tempi del Medioevo e più precisamente ai tempi del feudalesimo quando cìerano un feudatario, vassalli e valvassori. Questo sistema noi non lo condividiamo per nulla".Continua poi il dirigente bianconero:"Se Lotito ha il potere di far promuovere una squadra piuttosto che un’altra? No, credo che il potere di cui parla nella telefonata sia un po’ è millantato, ma un consigliere federale che si esprime in questo modo non è sicuramente bello. Può farlo un presidente o un manager di club, nonché deve essere al di sopra delle parti, non credo che sia così potente da alternare i risultati sportivi, ma certamente le piccole sapranno sempre in tensione. Noi crediamo che il calcio professionistico deve essere sempre più importante, ma le componenti come la B epa Lega Pro sono funzionali al decollo della Serie A".

"Non accettiamo questo modus operandi pur essendo d’accordo che la riforma ci debba essere – aggiunge Marotta -. Lo sport e il calcio in particolare in Italia sono un patrimonio assolutamente rilevante e quindi auspico che i politici abbiano il coraggio di uscire allo scoperto prendendo veramente decisioni. Lo scenario che oggi abbiamo davanti è inquietante, all’estero sorridono di noi perché questi continui litigi, queste offese, questa mancanza di etica, è proprio in contrasto con quelli che sono i valori più autentici dello sport. Adesso in Lega si bada troppo agli interessi personali piuttosto che a quelli del movimento. Vent’anni fa era un clima diverso e gli accordi erano più facili anche per lo spessore della classe dirigenziale.".