Un successo rotondo, inatteso per proporzioni e momento. La Juventus si impone al Franchi e conquista la finale di Coppa Italia, rifila tre gol a una delle squadre più in forma del campionato e ribalta l'1-2 dell'andata firmato Salah. Lo fa senza Tevez, bloccatosi in mattinata, e Lichtsteiner, fermato da un problema nel riscaldamento, con Pogba e Pirlo in infermeria e Barzagli in panchina. Lo fa con in campo Padoin, Sturaro, Pereyra, Matri, seconde linee pronte, protagoniste.

La soddisfazione di Allegri, interrogato nel post partita, è evidente, perché la gara di questa sera testimonia la crescita della Juventus. La Signora non dipende dai singoli, ma è costruita su principi di base solidi, forti, indipendenti dagli interpreti. Un gruppo, capace di sopperire agli scherzi della sorte, chi va in campo sa cosa deve fare e lo fa con attenzione e diligenza.

"Mancavano dei giocatori e hanno giocato altri, con caratteristiche diverse. E' successo durante tutto l'anno, da Asamoah a Caceres e Barzagli, o lo stesso Pirlo che ora sta tornando. Ognuno mette a disposizione le sue qualità in un contesto di squadra che sta andando bene. Le stagioni si decidono in questo momento, ora la squadra sta bene fisicamente e stiamo migliorando sul piano del gioco. Abbiamo fatto un'impresa contro una Fiorentina che stava giocando un ottimo calcio. Abbiamo fatto bene la fase offensiva e quella difensiva".

Proprio in virtù di questo concetto, non spaventano le assenze, in finale, di Marchisio, oggi di nuovo in regia, e Morata, decisivo in occasione dei gol di Matri e Pereyra "Recupereremo Pogba e poi ci sono Matri, Llorente e Coman. Morata non doveva entrare in quel modo, avrebbe potuto tirare la maglia, ma è un ragazzo giovane e deve imparare queste malizie, però l'espulsione è un po' eccessiva. Giocheremo la finale con altri giocatori". 

Un plauso va a Pereyra, protagonista di un'ottima stagione, centrocampista duttile, in grado di ricoprire indifferentemente il ruolo di interno in un centrocampo a cinque e di trequartista nel 4-3-1-2. Queste le sue parole "Chi sta dietro vale i giocatori infortunati. Abbiamo dimostrato di essere forti: siamo stati all'altezza di un compito difficile come vincere a Firenze. Già prima di stasera abbiamo dimostrato di essere una squadra compatta e ora dobbiamo continuare su questa strada. Triplete? Sono contento per la vittoria, poi pensiamo al Parma e alla Champions. Allegri urla? La vive così, è un po' nervoso, ma stiamo facendo un grande lavoro".