Una possibilità di riaprire la lotta scudetto da una parte, una possibilità di metterci definitivamente la firma dall'altra. In un momento di stagione caldissimo per entrambe le squadre, decise a raggiungere i propri obiettivi, con tutta la forza e la tenacia di cui possono disporre. Non sarà sicuramente una partita banale quella che mette di fronte Juventus e Lazio, e non solo perchè si affrontano le prime due forze della classifica, ma anche perchè siamo ormai giunti alla 31esima giornata del campionato di Serie A e bisogna raccogliere le ultime forze per lo sprint finale, più carichi che mai. I bianconeri vogliono vincere per allungare ulteriormente, mettendo l'ipoteca praticamente definitiva, mentre i biancocelesti sperano di conquistare tre punti che li riavvicinerebbero alla vetta, che attualmente dista 12 punti.

NUMERI E PRECEDENTI - Quella tra Juve e Lazio è ormai una classica del nostro calcio, visto che le due squadre si affronteranno per la 167esima volta in assoluto. Se guardiamo solo al campionato, i precedenti sono 141, e il bilancio sorride decisamente ai bianconeri, in vantaggio per 73 vittorie a 32, con 36 pareggi. Più del 50% delle gare giocate sono terminate dunque in favore di coloro che questa sera saranno padroni di casa, che tra le mura amiche possono vantare addirittura 44 successi sulle 70 sfide totali. La Lazio ha vinto a Torino solo 8 volte, ma ha voglia di invertire il trend, anche se storicamente l'attacco della Juventus è molto prolifico coi biancocelesti, visto che sono ben 252 i gol segnati, contro i 160 dei capitolini.

155 sono le reti realizzate a Torino dai padroni di casa nella storia contro la Lazio, e anche ultimamente non stanno mancando le goleade: la più recente è il 4-1 della scorsa stagione, il 31 agosto, firmata da una doppietta di Vidal, da Vucinic e chiusa da Tevez, che resero vano il gol di Klose. Nel 2007/08 a segnare due gol fu invece Chiellini nel 5-0 finale. Quattro volte è terminata addirittura per 6-1: nel 1934/35, due anni dopo, nel 1959, e infine nel 1994, grazie soprattutto a una tripletta di Vialli. Per trovare l'ultima vittoria biancoceleste bisogna tornare al 2002, quando una doppietta di Stefano Fiore ribaltò il gol iniziale di Nedved e fissò il risultato sul 2-1 in favore degli ospiti. Lo stesso risultato arrivò anche nel 2012, ma in favore della Juve, e fu firmato da una punizione di Alex Del Piero: fu la vittoria che lanciò i bianconeri verso il primo scudetto dell'era Conte. Ecco gli highlights di quest'ultima sfida:

L'incontro più recente è quello del girone d'andata: la sfida del 22 novembre terminò con un secco 3-0 in favore dei bianconeri, grazie alla doppietta di Pogba e al gol di Tevez nel finale. La Juve fu cinica nello sfruttare le occasioni in contropiede, la Lazio non demeritò comunque, mostrando un buon calcio al cospetto dei Campioni d'Italia. Le cose da allora sono molto cambiate però per i biancocelesti. Ecco il video della sfida:

QUI JUVENTUS - I bianconeri affrontano una sfida fondamentale per il cammino in campionato in mezzo ai due impegni di Champions League con il Monaco, aspetto che rischia di condizionare decisamente la squadra di Allegri, e anche il tecnico stesso, che dovrà valutare le condizioni dei suoi giocatori. L'1-0 casalingo ottenuto martedì lascia ancora aperta ogni porta al cammino europeo, e mercoledì al ritorno, al Louis II, sarà battaglia vera, perchè la squadra di Jardim ha dimostrato di meritare i quarti di finale. Se il risultato non può soddisfare i bianconeri, lo può fare la prestazione: diverse sono state le occasioni da gol create, soprattutto dopo i primi 20 minuti, in cui la squadra ha un po' sbandato soprattutto in difesa, probabilmente come conseguenza della clamorosa sconfitta di sette giorni fa a Parma, griffata da José Mauri. Il momento che vive la Juve è comunque più che positivo, al netto degli infortuni (pesanti) che stanno leggermente condizionando la stagione, e il fatto di essere ancora in corsa per tutti gli obiettivi aumenta ulteriormente la fiducia della squadra di Allegri.

QUI LAZIO - Anche i biancocelesti di fiducia ne hanno, e anche tanta: tutto merito dei risultati ottenuti e che li hanno proiettati al secondo posto in Serie A, davanti alla Roma, aumentando ulteriormente la rivalità cittadina, che vedrà il suo culmine nel derby della penultima giornata, che potrebbe risultare decisivo per decretare chi sarà la seconda forza del campionato. Ma perchè accontentarsi quando l'occasione si presenta? Vincendo allo Juventus Stadium, la Lazio andrebbe a nove punti di distacco dalla capolista, e terrebbe ancora acceso un lumicino di speranza per fare il colpaccio, sperando in un tracollo dei bianconeri nelle ultime giornate. Un'idea che probabilmente nell'agosto scorso non sarebbe mai balenata nella testa di nessuno in casa Lazio, ma da dicembre in poi i risultati sono arrivati con grande continuità: 12 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte nelle ultime 18 partite, una serie inaugurata proprio dopo la sconfitta in casa contro la Juventus. A stimolare ulteriormente i biancocelesti c'è un appetitoso record da eguagliare: le nove vittorie consecutive che arrivarebbero vincendo a Torino. L'ultimo a riuscirci fu Eriksson nel 2000, anno in cui poi arrivò anche lo scudetto, vinto all'ultima giornata a scapito proprio della Juve. Corsi e ricorsi che incrementano le speranze della Lazio.

LE PROBABILI FORMAZIONI - Allegri sta cominciando a depennare un po' di nomi dalla lista degli infortunati: Pirlo e Barzagli sono a disposizione, così come Tevez. Ai box restano Pogba, Asamoah, Romulo e Caceres, mentre Ogbonna mancherà per squalifica. Il rebus del tecnico livornese è sempre il solito: 4-3-1-2 o 3-5-2? La scelta dovrebbe ricadere sul primo, visto che l'idea di far riposare uno tra Bonucci e Chiellini sembra concretizzarsi, con il numero 3 primo candidato alla panchina, visto che il fedele compagno di reparto è rimasto fuori a Parma. Al centro insieme a lui ci sarà quasi sicuramente Barzagli, con Padoin ed Evra a presidiare le fasce, completando la linea a quattro davanti a Buffon. La mediana sarà guidata da Andrea Pirlo, con al suo fianco quasi sicuramente Sturaro, mentre è aperto il ballottaggio tra Marchisio e Vidal, con Pereyra sulla trequarti. Davanti giocherà Tevez, a cui Allegri non rinuncia in una partita così importante; dubbi sul partner d'attacco, corsa a tre tra Morata, Llorente e Matri.

Se Atene piange, Sparta non ride: anche Pioli ha una lista di indisponibili abbastanza folta, e alcuni sono anche uomini chiave per la Lazio. Praticamente fuori mezza difesa: Cavanda e Novaretti squalificati (e quest'ultimo anche con un problema fisico), infortunati De Vrij, Radu, Konko e Gentiletti, lungodegente. A questi si deve aggiungere anche Parolo, uscito malconcio dalla sfida contro l'Empoli di domenica. In forte dubbio anche Marchetti, alle prese con un problema al setto nasale, ma il portiere sta facendo di tutto per recuperare ed esserci; nel caso, Berisha è pronto. Cambiamento anche tattico, perchè nel 4-3-3 Pioli rinuncerà a uno schieramento offensivo, prediligendo più copertura. A farne le spese sarà uno tra Mauri e Candreva, che dovrà fare posto a Braafheid, quarto di sinistra di una difesa che vede Basta a destra e la coppia centrale formata da Mauricio e Cana. Pochi dubbi sul centrocampo, dove giocheranno quasi sicuramente Cataldi, Biglia e Lulic, dietro al tridente composto da Felipe Anderson, Klose e appunto il vincitore del ballottagglio tra Mauri e Candreva, con il capitano favorito per ragioni tattiche.

LE PAROLE DELLA VIGILIA - Massimiliano Allegri ha partlato molto bene della Lazio e del lavoro di Pioli alla vigilia della sfida, ma ha gli occhi dritti su un obiettivo: "Ci giochiamo lo Scudetto contro un avversario straordinario, non a caso secondo in classifica, 24 punti nelle ultime otto partite. Le cifre dicono tutto. Noi abbiamo un buon vantaggio e dobbiamo cercare di aumentarlo. Daremo tutto. Oggi pensiamo allo scudetto, alla quota da raggiungere per vincerlo. A me non interessa quando lo si vince, mi interessa solo vincerlo". Per ottenere tre punti, non ci sarà ampio turnover, ma solo quello necessario: "Pirlo è appena rientrato e ha bisogno di giocare: gara dopo gara, la sua condizione cresce. Pogbaè ancora lontano dal giorno del ritorno in campo. Schiererò la formazione migliore. E' normale gestire la situazione in un certo modo. Fra Lazio e Monaco devo pensare di schierare i migliori del momento, senza pensare ad ammonizioni o cose del genere. Non avrebbe senso". Non è sicuramente facile gestire le rotazioni e il momento, caldissimo sia sul fronte europeo che su quello nazionale, ma Allegri non vuole mollare: "Ci giochiamo Scudetto e Champions. Per questo dico: vero che abbiamo un buon vantaggio, ma siamo di fronte a una serie di impegni super. A Parma c'era stato un calo di tensione, avevamo sbagliato la gestione del secondo tempo, quando abbiamo subito il gol. Ma è passata. Ora stiamo bene, per fortuna ho tutti i giocatori a mia disposizione per le scelte che devo fare tra Lazio e Monaco".

Crede nell'impresa Stefano Pioli, che vede la consapevolezza e la fiducia della sua squadra aumentare giorno per giorno, grazie ai risultati. Non vuole però che i suoi si tirno indietro: "Se avremo giocato per vincere e dovessimo pareggiare, non sarà da buttare via. Ma entrare in campo per il pareggio significa avere tante possibilità di perdere. Il 3-0 dell'andata ci è servito da lezione, ma è passato un girone e la squadra ora è più intelligente e più matura. All'andata, la troppa generosità e voglia di dimostrare di essere squadra che non vuole subire ci ha fatto perdere lucidità. Ecco perché stavolta dovremo essere compatti, solo così potremo fare la nostra partita". E lo scudetto? Resta un sogno o è realizzabile? "La Juventus ha un vantaggio troppo ampio per la prima posizione, anche una nostra vittoria cambierebbe poco... Da qui a pensare che siamo pronti a lottare per lo scudetto, credo che troppa acqua debba passare. C'è tanta strada da fare ma quella di domani è una tappa importante: la Juventus all'andata è stata superiore a noi, ora dobbiamo dimostrare di aver diminuito questo gap. Rimpianti per essere così distanti? Nessuno, i rimpianti sono per chi non ha dato il massimo, e noi non ne abbiamo mai avuti, e dando tutto non ne avremo neanche domani. Quando uno studente arriva molto preparato all'esame, deve andarci con positività, sicuro della propria consapevolezza".

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About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]