Lo scudetto numero 33 è ormai pura formalità. Tre dei quattro punti che servivano ai bianconeri per arrivare al titolo sono arrivati questa sera in una gara tutt'altro che semplice. La Fiorentina, lontana parente di quella sconfitta nelle ultime tre uscite in campionato, mette non poco in difficoltà i ragazzi di Allegri.

LA PARTITA - il tecnico livornese conferma i propositi della vigilia: riposano solo Vidal e Morata, oltre allo squalificato Bonucci. Montella rinuncia a Borja Valero (un po' in ombra in questo periodo), per il resto formazione tipo. La prima mezz’ora non è memorabile: nessuna delle due squadre alza i ritmi e la prima palla-gol è di un finalmente convincente Llorente, che si gira su Rodriguez e impegna Neto.

SI ACCENDE IL MATCH - La Fiorentina cresce con il passare dei minuti, ed alla mezz’ora si accende la gara: tocco netto di Pirlo appena dentro l’area sul dribbling di Joaquin , G. Rodriguez dal dischetto non sbaglia e fa 1-0. La Juve si scuote subito: contatto dubbio tra Sturaro e Neto fuori dall’area, punizione di Pirlo e testata di Llorente, che sovrasta a Savic e serve la specialità della casa per l’1-1. La Fiorentina soffre ogni volta che la palla si alza: prima Evra impegna Neto, poi è Tevez a saltare sul cross del francese, e sull’ultima azione del primo tempo porta la Juve in vantaggio: 2-1.  Rivedibili i centrali viola nell’occasione, Basanta su tutti.

RIPRESA -  La partita vive a fiammate, con le accelerazioni di Joaquin e Salah. Ed è ancora lo spagnolo a guadagnarsi il secondo penalty della serata, ubriacando Chiellini con il suo uno contro uno, ma stavolta Gonzalo calcia fuori. Cala il ritmo della gara, e subito dopo la partita si chiude nella sostanza:  Marchisio (300 partite in bianconero) lancia per Tevez, che freddissimo davanti a Neto infila all'angolo con chirurgica precisione: 3-1. Anche stavolta i movimenti di Basanta e Gonzalo Rodriguez, che cerca tardi un improbabile fuorigioco. Gara che scorre tranquilla fino alla magistrale punizione di Ilicic, che regala qualche minuto di apprensione, ma nulla più. Dopo 4 minuti di recupero, gara che si chiude sul 3-2, un passivo minimo che se non altro rende giustizia alla grande prova dei ragazzi di Montella.